cultura

Tanti gli appuntamenti intorno all'opera, in scena dal 2 al 6 maggio
1 minuto e 29 secondi di lettura
 “Mettere in scena “La Traviata” è come cucinare due uova al tegamino: tutti le sanno fare, ma come dicono i grandi cuochi non è facile farle davvero bene”, scherza così il sovrintendente Maurizio Roi, presentando l’opera che andrà in scena dal 2 al 6 maggio al Teatro Carlo Felice.

E questa versione diretta dal maestro Daniel Smith, direttore principale ospite, sarà davvero speciale: “Ho scelto di tornare alla partitura originale di Verdi, senza tener conto della tradizione. Nello spartito dell’autore, il preludio ad esempio è molto più veloce. Il coro è assente e così sarà anche nell’opera che vedrete. Un altro esempio è dato dall’ingresso di Germont che in Verdi è accompagnato da un tema allegro e non cupo”.

E così “La signora delle camelie” sboccia assieme ad Euroflora: la scelta di riproporla quest’anno non è dettata dal fatto che sia una delle opere più celebri e amate dal pubblico, ma dalla volontà di leggerla insieme a “La Rondine” di Puccini, riscoperta e rappresentata lo scorso marzo. Sono tante le analogie, infatti, dal punto di vista della trama: l’amore impossibile della cortigiana Violetta per Alfredo ha senza alcun dubbio ispirato il legame di Madga e Ruggero. Ciò che nel 1853 aveva dato scandalo era che alla fine la donna traviata -una “escort” come verrebbe definita adesso- avesse più umanità ed etica dei personaggi perbene che la circondano. Oggi, però, rappresenta un’occasione per riflettere sul rapporto uomo-donna e questo accadrà in un dibattito tra la psicoterapeuta Gianna Schelotto e il maestro Smith domenica 22 aprile, a concludere l'Open Day del teatro.