L'ultimo caso sabato scorso: una dottoressa trentenne va a casa di una paziente che lamenta dolori addominali, in zona Carignano. La signora cerca di farsi prescrivere un esame, cosa che la guardia medica non può fare. All'improvviso uno scatto d'ira e l'aggressione, da dietro, a mani nude. Il medico riesce a fuggire e chiama i carabinieri, dove poi sporgerà denuncia.
"La mia collega se l'è cavata con una prognosi di cinque giorni. Poi si è capito che era un caso particolare, perché era una paziente psichiatrica. Ma per noi questo è un grosso campanello d'allarme". A svelare l'episodio, solo l'ultimo della serie, è Andrea Carraro, vice presidente genovese della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che raduna sia i medici della mutua sia i servizi di continuità assistenziale (in pratica le guardie mediche), attivi soprattutto di notte. "Sono persone che lavorano in situazioni delicate, spesso sole, molte volte sono donne giovani, ancora più vulnerabili", spiega.
Una vera emergenza sicurezza per i medici della notte che in Liguria è avvertita soprattutto lontano dal capoluogo. "A Genova la maggior parte dei medici ha ancora a disposizione un autista - spiega Carraro - ma a Savona e nel Tigullio li hanno tolti, quindi dobbiamo girare soli, senza alcuna protezione". Come reagire? Qualcuno ha deciso di fare da sé: "Alcune dottoresse si sono iscritte a corsi di autodifesa - dice Carraro - ma non è la strada per risolvere il problema".
La Federazione chiede a gran voce un tavolo con la Regione e i Comuni. E ha già pronte due possibili soluzioni. "Noi spingiamo sulla condivisione dei dati. I medici di famiglia lavorano di giorno, loro di notte. Nelle stesse zone, con le stesse persone. Eppure ad oggi questi colleghi non hanno accesso alle cartelle cliniche dei pazienti. Questo consentirebbe ai medici che intervengono di avere informazioni sulle patologie, sui farmaci assunti: in pratica non andrebbero da uno sconosciuto". Altra ipotesi, "la presenza di una doppia figura. In situazioni particolari due medici garantirebbero un livello di sicurezza maggiore".
salute e medicina
Guardia medica, è allarme sicurezza: aggredita una dottoressa a Genova
La Federazione: "Chiediamo l'accesso alle cartelle cliniche"
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