A Genova il 20 e 21 Aprile si sono riuniti esperti di sanità pubblica, medici e istituzioni per il 1° congresso nazionale area cronicità della società italiana di medicina generale (SIMG) e interregionale Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta.
I tre assessori regionali, numerosi direttori generali di Asl, amministratori della sanità di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta hanno incontrato e discusso con i vertici nazionali della Simg (Società Italiana di Medicina Generale ) sui temi che riguardano il progressivo invecchiamento della popolazione e la conseguente ascesa dell’incidenza delle malattie croniche (asma, diabete, ipertensione, fibrillazione atriale, BPCO).
I pazienti cronici sono stimati nella misura dell’85% tra gli over 65. Si prevede che nel 2020 l’80% delle risorse sanitarie, nei paesi avanzati, sarà destinato a patologie croniche. Nel 2016, in Italia, è stato approvato dal Ministero della Salute, il Piano Nazionale Cronicità. Questo documento prevede che il medico di medicina generale sia il punto di riferimento primo per il paziente e la famiglia; in altre parole, collabora con gli altri colleghi specialisti nei relativi settori, ma è lui il “gestore” delle cronicità sul territorio. Questo ruolo gli deriva dal fatto che, dal giorno in cui il paziente lo ha scelto come medico personale, lui si occupa del suo assistito a 360 gradi e in maniera trasversale a un grande numero di patologie. Ed è proprio questa trasversalità, caratteristica peculiare della Medicina Generale, che gli permette di gestire i pazienti cronici che possono essere affetti da diversi tipi di patologie, a volte singole e più spesso associate fra di loro. Ma per svolgere il proprio compito con successo il medico personale (Mmg) deve organizzarsi al meglio: innanzitutto deve scegliere programmi informatici, attualmente disponibili sul mercato, che gli permettano di avere sul proprio PC una cartella clinica aggiornata dalla quale possano essere estratti i dati a lui indispensabili per una corretta gestione dei pazienti. Esempio semplice: se ogni paziente diabetico deve avere in cartella il referto di un “fundus oculi” (esame che permette di diagnosticare precocemente una retinopatia diabetica) il medico deve essere in condizione, con un solo clic del mouse, di sapere non solo quanti pazienti diabetici assiste ma anche chi di loro non ha ancora eseguito l’esame raccomandato. Inoltre è indispensabile che tutti i dati di laboratorio e i referti (radiologici, consulenze specialistiche e dimissioni - ricoveri) giungano direttamente nella cartella del medico personale (Mmg).
Proprio un recente documento sui diritti del malato sancisce che ogni paziente, dopo aver dato il suo consenso, ha diritto di far arrivare i risultati dei suoi accertamenti direttamente nella cartella del medico curante.
La Regione Liguria ha siglato, con i rappresentanti di categoria, un accordo integrativo regionale che prevede, per il prossimo quinquennio, la progressiva Gestione delle principali Cronicità da parte della Medicina Generale.
*Giuseppe Noberasco, medico di medicina generale, presidente regionale della Simg, società scientifica delle Medicina Generale
salute e medicina
Malati cronici, il medico di famiglia punto di riferimento per pazienti e famiglie
A Genova il primo congresso nazionale area cronicità SIMG
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