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Maestripieri: "Priorità al lavoro". Pitto: "Serve un rappresentante ligure"
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Anche la Liguria attende con trepidazione la formazione del nuovo governo Conte. La scelta dei ministri può essere decisiva, soprattutto su alcuni temi centrali: dalle grandi opere infrastrutturali al futuro di Ilva.

Il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini, a Primocanale, non nasconde qualche preoccupazione sullo stabilimento di Cornigliano, rispetto all’ipotesi chiusura paventata dal Movimento 5 stelle: "Non si capisce cosa voglia dire riconvertire lo stabilimento di Taranto in 25 anni. Questo tipo di affermazioni rischia di generare confusione".

Mondini ricorda anche la necessità di chiudere la trattativa con Mittal. Alla domanda se gli investitori potrebbero avere fretta di concludere, il presidente di Confindustria ribalta il ragionamento: "Se avessi in mano la cosa pubblica sarei io ad avere fretta. La gestione commissariale non potrà andare avanti in eterno. Il Governo – tra le tante cose da fare - dovrà capire l’urgenza di questa trattativa". 

Sul rischio che alcune grandi opere possano essere fermate Mondini non vede grossi rischi: "Essendo progetti che si sovrappongono a più legislature non si possono rimettere in discussione". Mentre si dice più preoccupato sul rapporto con l’Europa e alcune misure annunciate da Lega e 5 Stelle come flat tax e reddito di cittadinanza.

"A me - conclude Mondini - quello che preoccupa degli scenari sono le questioni che non hanno la copertura finanziaria. Questo ci spiazzerebbe di fronte all’Europa. Sono questioni anche centrali e magari condivisibili. I tassi si alzeranno. Non significa andare in Europa in silenzio, ma ribaltare il tavolo è pericoloso”.

Dal mondo sindacale ecco le parole di Luca Maestripieri, segretario Cisl che si affida a una metafora per dire che non il problema non è la forza politica che guida l’esecutivo: “Non guardiamo il colore del gatto. L’importante che prenda il topo”

“A noi – prosegue Maestripieri - interessa capire qual è la priorità che vogliono dare al lavoro. C’è voglia di cambiamento e concretezza. A noi interessa l’azione di governo”. E al nuovo governo rilancia un invito: “Dovrà svolgere un confronto serrato con le organizzazioni sindacali”.

Dal mondo portuale Alessandro Pitto, presidente di Spediporto, arriva un auspicio (“speriamo in un rappresentante ligure sensibile ai nostri temi con incarichi importanti”) e parte una riflessione legata alle banchine, alle infrastrutture e al rapporto con l’Europa: “Di grandi opere abbiamo già parlato a sufficienza. C’è un impegno di tutte le istituzioni a vendere il porto di Genova all’estero. Si può fare solo se si vendono servizi ferroviari, anche per questioni di sostenibilità ambientale. Scegliere la linea ferroviaria oggi è una scelta obbligata”.