Alcuni tra i massimi esperti di Onco-Ematologia si sono riuniti a Roma, sotto la coordinazione scientifica del Prof. Carella. L'occasione è stata la Conferenza Internazionale "LEUKEMIA 2018".
Durante la conferenza si sono discusse varie tematiche, dalle Sindromi Mielodisplastiche alle Leucemia Acute e Croniche,dalle Sindromi Mieloproliferative Croniche (leucemia melodie cronica, policitemia, trombocitemia e mielofibrosi) ai nuovi farmacied ai trapianti di midollo. Al centro della discussione le basi biologiche e biologico-molecolari che sottendono i progressi nella comprensione delle malattie e la messa a punto di farmaci innovativi.
Non vi è dubbio che tali farmaci stiano radicalmente modificando la prognosi di tali malattie migliorando decisamente la sopravvivenza e in molti casi determinandone la guarigione.
Oggi sappiamo che bloccare alcune mutazioni geniche acquisite significa migliorare drammaticamente la prognosi di pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (addirittura si puo' sospendere la terapia se il paziente e' in remissione molecolare continuativa per almeno 2 anni) e nella leucemia linfatica cronica.
Nella mielofibrosi, l'inibitore della mutazione jak2(Ruxolitinib) è in grado di determinare una netta riduzione del volume della milza e della sintomatologia sistemica con la possibilita' di poter effettuare se necessario il trapianto allogenico con un carico di malattia molto ridotto e quindi con maggiori possibilita' di guarigione.
Nella Leucemia linfoblastica acuta farmaci nuovi, quali il Blinatumumab e l'inotuzumab,che agiscono su modificazioni molecolari indotte dalla malattia, stanno cambiando la storia clinica di questi pazienti in associazione al trapianto.Ricordo che tale leucemia era fatale in tutti i pazienti nel giro di pochi mesi.
Nelle Mielodisplasie presenti soprattutto nei soggetti più anziani, stanno uscendo dalla sperimentazione clinica 2 importanti farmaci che insieme all'Eritropoietina,Lenalinomide ed Azacitidina o Decitabina, permettono il miglioramento prognostico soprattutto nei pazienti a rischio basso o intermedio.
Nella Leucemia acuta mielode dosaggi più elevati di antracicline in associazione alla Citarabina offrono percentuali di remissione elevate. Anche in questi casi, se il paziente ha buone condizioni generali e non ha più di 65 anni può ricevere il trapianto con buone possibilita di guarigione.
Infine la grande novità si chiama CAR-t. Trattasi di una nuova terapia genica,adottata pe i bambini con leucemia linfoblastiche acuta ricaduti alle terapie convenzionali,capace di stimolare il sistema immunitario a riconoscere le cellule malate.Tale terapia e' stata approvata dalla in america per il trattamento di questa forma di leucemia.Attraverso la terapia genica è infatti possibile veicolare frammenti di DNA all'interno del linfociti in modo da insegnare loro a riconoscere le cellule leucemiche.
Le cellule del paziente vengono prelevate, modificate in modo che esprimano CAR, un recettore posto sulla superficie dei linfociti capace di aumentare la risposta immunitaria e quindi reintrodotto successivamente nel paziente. Tale nuova terapia,peraltro molto costosa,non ancora utilizzabile in Italia,si sta sperimentando anche nei linfomi e Mielomi refrattari o pluri-ricadute con risultati inimmaginabili fino a poco tempo fa. A conclusione della Conferenza, tutti gli ematologi presenti si sono complimentati per l'elevato livello scientifico delle relazioni.
Professor Angelo Michele Carella -Past Director Dip. Ematologia e Trapianti di Midollo San Martino, Genova. Consulente Ematologo Casa di Cura "La Madonnina" Milano e "Clinica Villa Pia" Roma.
salute e medicina
Leukemia 2018, i massimi esperti delle malattie a confronto sul tema
A Roma la Conferenza internazionale coordinata dal Professor Carella
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