
L'uomo è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari dove, secondo gli investigatori, sta continuando nella sua linea di adesione alla jihad. Da quanto raccolto dagli investigatori della Digos, infatti, l'uomo passerebbe le sue giornate a cantare inni tipici in onore del Califfo Abu Bakr al Baghdadi, in particolare uno che verrebbe declamato dai combattenti per darsi coraggio.
Il marocchino, che viveva a Genova in una casa popolare occupata abusivamente, era stato fermato ad agosto per maltrattamenti nei confronti della compagna. Il suo nome però era inserito nella black list dei foreign fighters, ed era segnalato come importante esponente dell'Isis.
La Digos di Genova aveva trovato nelle memorie del telefono le istruzioni per costruire ordigni con vecchi cellulari e per fare stragi con tir e auto rubate. In alcune conversazioni aveva detto di avere ricevuto la 'chiamata del Chiamante', elemento che ha fatto ritenere agli investigatori che stesse aspettando istruzioni per colpire in Italia
IL COMMENTO
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