Ripartizione diritti tv serie A, ecco cosa cambia da qui al 2021

Dalla prossima stagione non cambierà solamente la cifra che riceveranno le squadre, ma anche i criteri di ripartizione.

La modifica della legge Melandri infatti cambierà il volto della suddivisione dei ricavi: la fetta da dividere in parti uguali salirà al 50%, diminuirà il peso dei tifosi (dal 30% al 20%) mentre tra i risultati sportivi crescerà il peso dell’ultimo campionato (dal 5% al 15%) e caleranno le voci relativi alla storia (dal 10% al 5%) e all’ultimo quinquennio (dal 15% al 10%).

La ripartizione per quanto riguarda i tifosi avverrà "sulla base del pubblico di riferimento di ciascuna squadra, tenendo in considerazione il numero di spettatori paganti che hanno assistito dal vivo alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre anni, nonché in subordine l’audience televisiva certificata".

Non essendo ancora noto quale sarà il peso delle due voci, nella stima compiuta da 'Calcio e finanza' gli spettatori allo stadio degli ultimi tre campionati pesano per il 60%, mentre gli ascolti tv della stagione in corso per il 40%.

Secondo questi criteri, salirebbero i ricavi in particolare delle medio-piccole: l’unica in perdita sarebbe la Juventus, con il Milan che migliorerebbe di poco i propri incassi.

In netta diminuzione anche il rapporto prima-ultima: con l’attuale contratto sarebbe di 1 a 4,4, mentre con i nuovi criteri di ripartizione dovrebbe scendere a 1 a 2,5.

E così la Sampdoria salirebbe all'ottavo posto (rispetto al nono della precedente stima) mentre il Genoa perderebbe una posizione passando dall'undicesima alla dodicesima posizione.