
Come se il sistema di spartizione dei posti di comando da parte dei vincitori non appartenesse alla cultura degli ex vincitori che ci hanno sguazzato per decenni.
Presidenti e direttori diventano sistematicamente oggetto di denigrazioni le piu variegate. Uno era nato montanelliano (bene!) poi, però ha scelto Putin (male assoluto), l’altro e’ impolitico (bene) però, però, però...
A fronte del cicaleccio nazionale, nei territori, come si dice ora, il rapporto tra governanti e opposizioni cambiate (berlusconiani e leghisti contro Cinquestelle) sta cominciando a riservare piccole avances, tentativi di evitare secche opposizioni. Soprattutto tra governi locali di centrodestra come quello ligure e opposizioni Cinquestelle che oggi, paradossalmente sarebbero “meno opposte”. Si può azzardare che ci siano meno contrasti o no?
No, non ancora, ma sicuramente o forse anche, involontariamente, c’è una prova di dialogo e questa importantissima svolta politica che potrebbe riservare future sorprese, in Liguria troverebbe un terreno di speriementazione molto favorevole con la giunta di Giovanni Toti e il rapporto tra questa e il sottosegretario forte Edoardo Rixi.
Il presunto nuovo rapporto tutto da scoprire sia chiaro, tra governo locale e opposizione Cinquestelle potrebbe manifestarsi in fatti concreti: il terzo valico, il porto e la sua sacrostanta autonomia, l’Ilva.
Non c’è da scandalizzarsi di niente. Il governo nazionale è tra Lega e Cinquestelle. Quello ligure tra Lega e berlusconiani critici. Dunque come si inserirebbero i Cinquestelle? Non facendo meno opposizione, ma cercando soluzioni condivise localmente.
I Cinquestelle sbotteranno: noi all’opposizione eccetera, eccetera. Ma dovranno anche tenere conto del quadro nazionale.
IL COMMENTO
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