cronaca

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Tre arresti e tre misure cautelari. E' questo il risultato di un'operazione portata avanti dai carabibnieri dei Ros. Tutto parte da un'indagine nell'area degli Skinhead ligurei che ha svelato l'esistenza di una struttura operante sull'asse Italia-Ucraina per il reclutamento di mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Dombas, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev.


L'operazione denominata 'Ottantotto' è stata coordinata dalla procura genovese. L'inchiesta che ha portato all'esecuzione delle ordinanze cautelari è partita due anni fa dopo la comparsa di alcune scritte inneggianti al nazismo nello spezzino. Scavando tra i contratti dei due studenti autori delle scritte, gli investigatori hanno scoperto una rete di mercenari per lo più di estrema destra .


I reati contestati sono di reclutamento e combattimento associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e al finanziamento di mercenari combattenti al fianco di milizie filorusse, reclutamento e istruzione dei mercenari, attività di partecipazione al conflitto, fatti aggravati dalla transnazionalità dei reati.







I tre arrestati sono: Antonio Cataldo, operaio, già arrestato in Libia nell'estate 2011 dalle forze di sicurezza dell'allora regime con due connazionali che lavoravano come contractors. Cataldo è accusato di aver preso parte ai combattimenti nel Donbass dietro corrispettivo di denaro e di aver reclutato mercenari. Con lui è stato arrestato Olsi Krutani, un cittadino albanese sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe, istruttore di arti marziali, operatore informatico, accusato di aver reclutato mercenari da inviane in teatro di conflitto in Ucraina e Vladimir Vrbitchii, detto 'Parma', operaio di origine moldava, aspirante legionario, accusato di aver preso parte ai combattimenti lungo il confine russo-ucraino dietro corrispettivo di denaro.

Gli investigatori ipotizzano invece che i tre soggetti resi irreperibili si trovino al momento proprio nell zone teatro del conflitto. I Ros hanno anche accertato il legame tra alcuni indagati di questa inchiesta con Alexej Milchakov, comandante dell'unità paramilitare neonazista 'Rusich' operante nel Donbass. Secondo gli inquirenti gli arrestati erano in contatto con un sodalizio attivo pubblicamente nell'assistenza umanitaria verso le popolazioni del Donbass, vittime della guerra civile del 2014.