
"Qui le sirene suonano praticamente tutti i giorni per le tante esercitazioni che vengono fatte - spiega Claudio Canepa del comitato Multedo per l'Ambiente -. Di conseguenza ci viene difficile capire se si tratta di un allarme reale o di una semplice esercitazione". La presenze di industrie e depositi petrolchimici fa tenere i cittadini del quartiere del ponente genovese sempre in tensione, se qualcosa dovesse andare male i primi a subirne le conseguenze sarebbero proprio loro.
"Qualunque incidente si verificasse qui a Multedo potrebbe avere delle conseguenze catastrofiche - afferma con preoccupazione ancora Canepa -. Qui infatti ci sono ben quattro realtà che operano nel petrolchimico. E da almeno vent'anni manca un piano di evacuazione. La popolazione al momento non saprebbe cosa fare in caso di incidente rilevante". Una situazione preoccupante a cui il quartiere chiede con voce alle istituzioni di mettere mano e tappare un vuoto che lascia al momento nell'incertezza i residenti del quartiere.
Ma a Multedo la paura ambientale non riguarda solo le aziende nel senso stretto ma anche i trasporti e le cisterne che ogni giorno escono dal casello di Genova Pegli e raggiungono, passando anche tra le strette vie, proprio il Porto Petroli. "Nonostante l'aumento del traffico di questi mezzi lo svincolo di Genova Pegli non è mai stato aggiornato, questo è un grosso problema" spiega ancora il Comitato che dà voce ai residenti.
E subito la mente torna ai fatti di Bologna di inizio settimana con l'incidente tra l'autocisterna e il camion in autostrada che ha provocato un morto, oltre 60 feriti e un incendio e un'esplosione che difficilmente verranno dimenticate. "Pensate cosa succederebbe se un incidente del genere si verificasse tre le case di via dei Reggio a Multedo, sarebbe una catastrofe, quella palla di fuoco avrebbe distrutto tutto il circondario. Per questo chiediamo al Comune e alle autorità che ne hanno competenza di bloccare il traffico di mezzi pesanti” questo il grido di allarme lanciato dai residenti di Multedo.
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza