
In Italia trovare un pezzo di costa libera è diventata una vera e propria impresa per turisti e cittadini. "Le poche spiagge libere - secondo il dossier - si trovano spesso vicino a foci di fiumi o su tratti di costa dove la balneazione è vietata" insomma spesso porzioni di costa di 'serie B'.
Primocanale all'inizio dell'estate si era occupato della situazione delle spiagge libere liguri con 'Live Road' ed Elisabetta Biancalani andando proprio a verificare se nella nostra regione venisse rispettato il limite del 40% di spiagge libere in ogni comune, limite rispettato in soli pochissimi casi. "In Liguria secondo Legambiente - infatti - solo il 14% della costa presenta spiagge libere, in Emilia Romagna il 23%, ma i dati sono molto differenti tra le regioni e nessun ministero si occupa di monitorare quanto sta avvenendo.
In Italia sono ben 52.619 le concessioni demaniali marittime, di cui 27.335, sono per uso "turistico ricreativo” e le altre distribuite su vari utilizzi, da pesca e acquacoltura a diporto, produttivo (dati del MIT). Si tratta di 19,2 milioni di metri quadri di spiagge sottratti alla libera fruizione. Se si considera un dato medio (sottostimato) di 100 metri lineari per ognuna delle 27mila concessioni esistenti, si può stimare che oltre il 60% delle coste sabbiose in Italia è occupato da stabilimenti balneari. In alcuni Comuni si arriva al 90% di spiagge occupate da concessioni balneari.
Per questo Legambiente chiede una legge quadro nazionale per tutelare gli arenili italiani e i diritti di tutti i cittadini ad avere lidi liberi, gratuiti e accessibili.
IL COMMENTO
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