
La lettera fa parte della gran mole di documenti sequestrata dalla procura di Genova che indaga sulla tragedia del 14 agosto, costata la vita a 43 persone:
Gli inquirenti vogliono capire chi sapeva dello stato di ammaloramento del ponte, cosa è stato fatto e cosa no e perché, eventualmente, non si è provveduto con misure anche temporanee per tutelare da rischi. E in questo contesto la lettera del direttore manutenzione di Autostrade, spuntata ieri, svela una realtà inedita: finora, infatti, come sottolinea L'Espresso, si sapeva che gli uffici coinvolti fossero al corrente soltanto del degrado della struttura, a cominciare dai tiranti consumati dalla corrosione del venti per cento, "ma nessun documento dimostrava che ingegneri e funzionari fossero consapevoli del pericolo, che ogni giorno e ogni notte decine di migliaia di automobilisti e camionisti stavano correndo". Al punto da ritenere "necessario - come si legge nella lettera - l'incremento di sicurezza" del ponte.
La lettera inviata al ministero delle Infrastrutture dalla società Autostrade, resa nota dall'Espresso, non era "d'allarme" ma serviva a sollecitare l'approvazione del progetto di miglioramento del viadotto Polcevera. E' quanto sottolinea in una nota la Società Autostrade definendo fuorviante un'interpretazione allarmistica.
"In relazione alla lettera pubblicata da L'Espresso - è scritto nella nota - Autostrade per l'Italia evidenzia che si tratta di una ordinaria comunicazione con cui la competente direzione del Ministero delle Infrastrutture viene sollecitata per l'approvazione del progetto di miglioramento delle caratteristiche strutturali del viadotto Polcevera, per il quale era già stato prodotto il parere favorevole da parte del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche, tenuto conto che il tempo di approvazione da parte del Ministero si stava protraendo oltre il termine dei 90 giorni".
"Il progetto - conclude la nota - aveva l'obiettivo di migliorare la vita utile dell'infrastruttura. Risulta, quindi, assolutamente fuorviante e non veritiera l'interpretazione del settimanale secondo cui si sarebbe trattato di una "lettera d'allarme" che metteva in guardia sulla "non sicurezza" del viadotto".
IL COMMENTO
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