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Genova è stata inserita nella sperimentazione delle pistole elettriche, che coinvolge in tutto 12 città, dopo la morte avvenuta nel mese di giugno di Jefferson Tomalà, il 20enne ucciso da un poliziotto dopo che il giovane aveva ferito con un coltello un collega dell'agente nel corso di un intervento sanitario obbligatorio. Nel primo giorno di sperimentazione la nuova arma non è stata utilizzata e l'auspicio tra gli operatori "è che in molti casi nemmeno sia necessario utilizzarla".
"Confidiamo molto nell'efficacia dissuasiva di questo nuovo strumento che sarà impiegato solo come extrema ratio in situazioni che possano costituire un pericolo per l'operatore o per la persona che deve essere immobilizzata in sicurezza e sempre nel rispetto del principio di proporzionalità tra l'offesa e la difesa" ha spiegato il dirigente dell'ufficio prevenzione generale della Questura di Genova Alessandra Bucci.
Il taser spara da una distanza fino a 7 metri due dardi che agiscono da conduttori e consentono di immobilizzare attraverso un'inibizione neuromuscolare chi viene colpito per un periodo di 3-5 secondi. L'obiettivo è quello di evitare lo scontro fisico in situazioni di pericolo.
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