cronaca

Dodici ore dopo il crollo Aspi cercava già una possibile difesa?
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L’iter giudiziario per accertare motivi e responsabilità del crollo di ponte Morandi è appena cominciato ma in procura è già spuntato il primo giallo, quello di uno strano scambio di email avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 agosto, a poche ore dalla strage sul Polcevera.

Protagonisti il funzionario di Autostrade Enrico Valeri e la responsabile comunicazione di Ismes Chiara Murano. Intorno alla mezzanotte di quel drammatico giorno, infatti, Murano avrebbe inviato a Valeri una email con allegato lo studio che Ismes (società del gruppo Cesi) realizzò nel 2016 sulla salute del ponte, aggiungendo nel testo alcune valutazioni personali sulle motivazioni del crollo, addossando in pratica ogni responsabilità all’ingegner Morandi (“la causa del crollo va piuttosto ricercata nei vizi del progetto originario”).

Perché la responsabile comunicazione della società ha inviato quella sera uno studio vecchio di due anni? E perché, pur non avendo competenze specifiche in materia, ha deciso di aggiungere una considerazione personale sulle cause del crollo?

Per scoprirlo i pm di Genova hanno condotto ieri due interrogatori separati a quelli che, a tutti gli effetti, sono al momento solo testimoni e non indagati: hanno messo a confronto le loro storie per comprendere la dinamica di questo scambio epistolare.

A quanto pare Valeri, spinto dai dirigenti Berti e Donferri (entrambi indagati), avrebbe chiesto a Murano quello studio poiché era considerato utile da Autostrade ma negli uffici aziendali, essendo la vigilia di Ferragosto, non si riusciva a trovare. Valeri conosceva personalmente Murano e avrebbe utilizzato questa sua conoscenza per sveltire il ritrovamento dello studio.

L’interrogatorio di Murano è invece apparso più contraddittorio: la comunicatrice di Ismes sarebbe caduta in alcune contraddizioni che hanno spinto i magistrati a disporre il sequestro del suo pc e del suo telefonino; la Procura vuole comprendere nel dettaglio chi e perché le ha chiesto lo studio, a quali pressioni è stata eventualmente sottoposta e per quale motivo ha aggiunto alla missiva anche quella sua considerazione personale sulle responsabilità del crollo.