
“Occorre, rispetto all’ultima bozza del decreto, allungare i tempi della zona franca, oggi limitati all 31 dicembre 2019 - prosegue Maestripieri -. Per quanto riguarda l’Iva portuale è stato introdotto un tetto che nella versione “salvo intese” non c’era. Il governo non deve tirare indietro la mano adesso. Il porto di Genova non ha mai usufruito delle facilitazioni di cui hanno beneficiato altri scali. Ecco, questo è il momento. Bisogna partire e procedere con tutti i cantieri previsti per favorire la crescita come Gronda e Terzo Valico. E serve anche il ribaltamento a mare di Fincantieri per la cantieristica. Genova, la Liguria e il Paese non possono più aspettare. Il decreto deve tenere conto di queste opere”, prosegue Maestripieri che conclude così: “Facciamo nostre le parole del Cappellano del Lavoro, Don Massimiliano Moretti: “ ‘Genova è ferita, non stupida!’ . Non possiamo più, per alcun motivo, perdere tempo né per la ricostruzione del ponte né per le grandi opere o Genova morirà e chi avrà remato contro dovrà prendersene la responsabilità”.
IL COMMENTO
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