Mancano solamente tre giorni all’inaugurazione e, mentre all’interno del Padiglione “Jean Nouvel” si procede con l’allestimento e la messa in opera della parte tecnica, dell’hardware se così si vuole definire, l’affascinante contenitore – il fantastico server della ristorazione – comincia a prendere forma con un unico obiettivo: riportare in Città, con #Genovanelcuore, gli importanti eventi fieristici.
Già diversi dei grandi nomi che si esibiranno sono stati resi noti. Non tutti però. Sì perché i grandi della ristorazione, veri pezzi da novanta e fuoriclasse, sono davvero tanti. E se sarà lo Chef Esploratore del Gusto Davide Scabin a tenere a battesimo l’inaugurazione, sono Mauro Colagreco e Luigi Taglienti i mostri sacri della cucina che saranno presenti in Fiera martedì.
Classe 1976, Italo-argentino, Mauro Colagreco è lo Chef-Patron del ristorante Mirazur di Menton, nella Costa Azzurra. Inizia la sua formazione a Buenos Aires, sotto la guida dello chef Gato Dumas e lavora in alcuni dei ristoranti più rinomati della città. Nel 2001 la svolta che segnerà in modo definitivo la sua carriera: approda in Francia e lavora con chef del calibro di Bernard Loiseau, Alain Passard, Alain Ducasse. Nel 2006 comincia la sua avventura in proprio a Mentone, Costa Azzurra, nel ristorante Mirazur. Per il giovane e talentuoso chef i riconoscimenti non tardano ad arrivare: 2 stelle Michelin (la seconda nel 2012), il posizionamento stabile nella top 10 della World’s 50Best globale (nel 2018 è al numero 3, il più alto di sempre), la nomina di Chevalier des arts et des lettres, di Grand Chef Relais & Châteaux, il Gran Premio Arte de la Cocina dall’Academia Argentina de Gastronomía, nella madre patria.
Ligure di Savona, diplomato a Finale, Luigi Taglienti ha come primo maestro Ezio Santin, da cui apprende la sensibilità verso la storia gastronomica del territorio. La sua esperienza matura poi al fianco di grandi chef come Christian Willer, Christian Sinicropi e Carlo Cracco, che hanno contribuito a formare la sua professionalità e a stimolare la sua creatività. Affermatosi presto come giovane promessa della cucina italiana, chef Taglienti ha già all’attivo molti, prestigiosi riconoscimenti tra cui il premio di Giovane Chef dell’Anno de "I Ristoranti d’Italia L’Espresso", "Tre Forchette del Gambero Rosso" e l’ambita Stella Michelin conquistata a pochi mesi dall’apertura del ristorante LUME. La sua è una cucina avanguardista, antica e moderna al tempo stesso, in continua evoluzione. Dice di sé: “La mia cucina nasce dalla naturalezza del gesto e del pensiero e si evolve in funzione dell'esigenza di esprimermi, di creare un'unicità del gusto. Il tutto ricercando gli antichi valori della cucina italiana, non sempre facilmente riconoscibili.”
IL COMMENTO
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