Gli operai dell’Ilva iscritti alla Fiom hanno deciso, lunedì scenderanno in sciopero e bloccheranno la città. L’ultima parola sarà data all’assemblea che si riunirà lunedì stesso, a partire dalle 5.30, ma l'astensione e il corteo, vista l’aria che tira nello stabilimento, sono dati per scontati.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è colata sabato: un operaio di circa 50 anni ha rischiato di morire stritolato nella linea della banda stagnata, uno dei luoghi più pericolosi della fabbrica. L’uomo è stato salvato dal provvidenziale riflesso del suo compagno di lavoro, che si è accorto del pericolo ed è riuscito a premere in tempo il ‘fungo’ di sicurezza che ha bloccato l’impianto.
Proprio negli stessi giorni in cui Arcelor Mittal, con un messaggio da Londra, ha annunciato al responsabile sicurezza la sua intenzione di ridurre il personale proprio lungo la banda stagnata e nel settore della manovra ferroviaria.
Un rischio enorme per gli operai dello stabilimento di Cornigliano: i tagli infliggono, infatti, un danno grave a due aree in cui l’allerta è già elevata e il numero di addetti è considerato scarso.
“L’incidente avvenuto sulla linea della banda stagnata è il chiaro segno di quanto sia rischioso lavorare in quel settore – spiega Bruno Manganaro, segretario generale della Fiom Genova – così come è inaudito il taglio sulla manovra ferroviaria. I convogli dell’Ilva sono fuori norma – spiega – l’impianto frenante è solo sul locomotore e non sui carri, questo rende necessario più personale e molta attenzione. Sappiamo che Arcelor Mittal deve scendere a mille unità all’interno della fabbrica ma non vogliamo che la riorganizzazione del lavoro metta a repentaglio la vita degli operai”.
Manganaro se la prende anche con il ministro Luigi Di Maio, per non avere dato seguito alla promessa di convocazione delle sigle sindacali a un tavolo a Roma.
I manifestanti, che sfileranno dietro lo storico striscione ‘Pacta Servanda Sunt’, hanno intenzione di raggiungere il centro della città: se la decisione sarà ratificata dall’assemblea ci aspetta un lunedì di totale caos stradale. Lo stabilimento dell’Ilva si trova infatti proprio nel cuore della zona più trafficata della città e per arrivare nel centro di Genova gli operai dovranno inevitabilmente bloccare via Guido Rossa e lungomare Canepa con conseguenze non difficili da immaginare.
“Ci dispiace per i disagi che arrecheremo al traffico – conclude Manganaro – ma abbiamo evitato di manifestare già troppe volte, ora basta”.
La Fiom sarà comunque la sola sigla sindacale a partecipare alla giornata di protesta: Fim Cisl e Uilm, infatti, non aderiranno. “Condividiamo la preoccupazione sulla riorganizzazione aziendale e continueremo a vigilare affinché non vengano aumentati i rischi per la sicurezza – dice Alessandro Vella, segretario generale della Fim Cisl Liguria – ma non riteniamo che ci sia l’urgenza di scioperare, tantomeno di bloccare la città in un momento così difficile per Genova. Abbiamo tutti firmato l’accordo che porta a mille le unità dello stabilimento di Cornigliano – spiega Vella – è ovvio che vogliamo rassicurazioni sui settori in cui verranno effettuati i tagli ma non possiamo disconoscere un documento che abbiamo accettato. Del resto arrivare a mille occupati è stato un buon risultato considerato da dove eravamo partiti e con estenuanti trattative. Poi c’è tutta la partita di chi resta fuori dai mille, che va giocata anche a livello locale finanziando Società per Cornigliano e dandole uno scopo ma – conclude Vella – non è questo il momento per gettare Genova nel caos”.
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Lunedì sciopero all'Ilva: "Andiamo in centro Genova". Sindacati divisi ma è rischio caos traffico
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