Il decreto Genova c'è e il commissario Marco Bucci è entrato in possesso dei poteri a lui attribuiti dal governo. Ora gli ingredienti per iniziare a occuparsi burocraticamente, e materialmente, della fase di demolizione e ricostruzione del ponte crollato lo scorso 14 agosto ci sono tutti, o quasi. Il commissario alla ricostruzione aspetta di poter visionare i progetti delle imprese chiamate a presentare i piani per la demolizione e la ricostruzione del viadotto.
La data attesa è quella di lunedì 26 novembre. Per quel giorno Bucci punta a prendere visione e valutare i progetti che arriveranno sulla scrivania. Una settimana dopo il commissario farà la scelta definitiva, poi arriverà l'accordo ufficiale. Tra chi si è detto pronto e disponibile ad occuparsi dei lavori, subito dopo il disastro del Morandi c'è Fincantieri. Il gruppo che fa capo a Giuseppe Bono è specializzato nella cantieristica navale ma è capace attraverso le sue diverse strutture e ramificazioni di occuparsi anche di altre tipologie di infrastrutture. La materia prima in questo da utilizzare è il ferro. Negli scorsi giorni proprio Fincantieri ha siglato un protocollo d'intesa con regione e Comune per fornire il progetto per la realizzazione di un ponte in acciaio sul Polcevera per la viabilità alternativa: il cosiddetto 'Ponte del Papa'. Un accordo che potrebbe essere di slancio anche per un eventuale presa in carico dei lavori per la demolizione e ricostruzione del ponte.
Il commissario non vuole perdere tempo, sa che Genova deve correre. Bucci, pragmatico e deciso di carattere, sa anche perfettamente che le promesse fatte vanno mantenute. La data simbolo è quella del 15 dicembre, esattamente quattro mesi e un giorno dopo il crollo di ponte Morandi. Il commissario vuole che quel giorno le operazioni di demolizione del ponte abbiano inizio. Si partirà dal lato Ovest, lontano dalle case.
Ma sono diverse le opzioni che dovranno essere prese in considerazione e i tempi per le scelte iniziano a stringere. La prima situazione da risolvere è se chi si occuperà della demolizione sarà anche lo stesso soggetto chiamato a ricostruire il viadotto. Questa scelta sarebbe certamente un aiuto e una circostanza capace di velocizzare tutto il processo. Proprio per questo motivo si tratta di in'eventualità gradita a Bucci. La seconda opzione è quella che le due fasi vengano gestite da soggeti diversi. Ma in questo caso è possibile che lo stesso commissario spinga affinchè si arrivi ad un accordo tra più aziende in modo da lavorare in sinergia e bruciare i tempi e le tappe. Entro la fine del 2019 Bucci vuole restituire il ponte sulla A10 a Genova, al massimo come ha più volte ribadito si può arrivare ai primi mesi del 2020.
Sullo sfondo resta il progetto donato alla città dall'architetto genovese Renzo Piano. Proprio Fincantieri, con i dovuti accorgimenti e le modifiche necessarie, si è detta pronta a partire proprio da quel modello. Ora si attendono i progetti poi Bucci potrà scegliere insieme alla sua squadra quale via prediligere.
cronaca
Ponte Morandi, parte la corsa per demolizione e costruzione: entro il 26 novembre i progetti
Ai primi di dicembre la scelta del commissario Bucci
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