cronaca

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“Ho rischiato di morire, devo dire grazie ai pompieri che mi hanno salvato". A quasi un mese dalla mareggiata parla a Live on the road Canessa, comandante dello yacht Chocolate, uno dei 21 sopravvissuti alla mareggiata che la notte del 29 ottobre ha colpito la Liguria. Lui si trovava su un molo del porto di Rapallo insieme a venti tra comandanti di barche, armatori e hostess. Per ore, quando si è spezzata la diga, sono rimasti aggrappati a una fune, qualcuno si è rifugiato in auto, rischiando ancora di più.

Per ore isolati, con la speranza che qualcuno li andasse a salvare. "Abbiamo pensato di morire. Ci arrivava di tutto addosso e in più eravamo al buio. Per fortuna ho trovato una corda - continua Canessa - e legandola ai pali della rete ho fatto una manovra che mi ha permesso, assieme ai compagni di 'disavventura', di resistere alle onde".

Canessa che, ai microfoni della nostra Elisabetta Biancalani, non riasparmia i pensieri che in quagli attimi lo tormentavano. "Credevamo di essere stati abbandonati. Ho pensato di gettarmi in mare per attraversare il molo. Poi, ho visto una luce in lontananza". Era la squadra dei sommozzatori, capitanata dal capo squadra Garbarino.

"Abbiamo visto la luce di sos" racconta uno dei protagonisti del salvataggio. "Abbiamo preso un gommone (prestato dal Circolo Velico) e ci siamo diretti dal pennello del distributore in direzione del pennello del molo levante".

Veri e propri attimi frenetici, quelli che hanno accompagnato il trasbordo."Li vedevamo stremati e provati. Con quelli più 'attivi' siamo stati duri, la precedenza doveva essere garantita alle due donne e alle persone più anziane. Fortunatamente abbiamo trovato persone esperte di mare, che hanno tranquillizzato i meno esperti".