
"A seguito del crollo del ponte Morandi, il territorio vive nella costante criticità, sia dal punto di vista sociale che economico - scrivono i due sindacati in una nota -. Cgil e Uil credono che Genova non abbia bisogno di annunci, ma di fatti concreti, di una svolta significativa per rinascere e per poter crescere".
"Abbiamo bisogno di liberare Genova e la sua provincia dalla morsa del traffico, abbiamo bisogno di collegare la Liguria al resto d’Europa per rilanciare un’economia allo stremo delle forze - continuano Cgil e Uil - Per questo è importante procedere con le grandi opere infrastrutturali, realizzando presto e bene Terzo Valico, Gronda, Nodo Ferroviario, non dimenticando la portualità che deve essere sostenuta per competere con gli scali più importanti d'Europa. Le aziende si insediano laddove è possibile intercettare importanti investimenti per trasformarli in nuove opportunità occupazionali. Genova vuole rialzare la testa, ma lo può fare solo se tutti coloro che hanno responsabilità politiche e di governo vorranno realmente intervenire".
Ma i sindacati affrontano il tema del crollo del ponte anche a più ampio raggio.
"Insieme alla partita del lavoro - concludono - ci sono quelle del sociale e della sanità pubblica, oggi settori in grande sofferenza che hanno bisogno di più forza lavoro per essere più efficaci ed efficienti, soprattutto nelle aree in difficoltà a causa del crollo del ponte. Cgil e Uil non si rassegnano al declino ed insieme ai lavoratori chiederanno al Governo di non abbandonare la grande Genova, il suo intero territorio, i suoi lavoratori, i suoi cittadini".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso