
Merito del professor Roberto Burioni, l’immunologo paladino dei vaccini, contestatissimo dai Cinquestelle fino a ieri e oggi promotore di un appello per la scienza e contro le bufale, le fake news e la pseudomedicina che sta facendo più danni della ipotetica mala sanità.
Insieme a Burioni l’appello è stato firmato anche dall’immunologo Guido Silvestri che aveva preparato tempo fa un documento sulla scienza per conto dei Cinquestelle.
Oggi la rivoluzione che ha portato Beppe Grillo a firmare questo patto, appunto insieme a Renzi e in attesta della prossima firma di Silvio Berlusconi. La svolta segna un posizionamento molto interessante e avanzato del Movimento in vista delle prossime elezioni sia quelle Europee sia le Regionali del 2020.
Mentre si sta formando un’area di destra-destra con Salvini che abilmente si sta muovendo a tutto campo da prossimo leader europeo di questo nuovo agglomerato, Di Maio e i Cinquestelle, smarcandosi con cautela e su temi molto ragionevoli e di buon senso come l’accoglienza di quindici mamme e bambini in Italia (come si fa a dire di no!), stanno segnando i primi confini di una nuova area popolare, meno populista della Lega e moderata, capace di poter chiedere voti all’elettorato di centro e a una parte di elettorato deluso del Pd, quello che non vuole contatti con la sinistra.
I vaccini diventano un segnale tutt’altro che insignificante. Anzi. E possono diventare un’apertura moderata degna di ottenere risultati importanti anche dalle prossime urne.
IL COMMENTO
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