
L'operazione è la conclusione di due anni di indagini partite da Genova e che ha portato in totale al sequestro di oltre due milioni di prodotti tarocchi che poi venivano venduti sia sulle bancarelle e per strada ma anche su internet e social network. L'indagine ha consentito di individuare i 'laboratori del falso', risultati base logistica per la produzione ed il confezionamento di prodotti recanti marchi delle maggiori case di moda: in Lombardia venivano fabbricati i cliché per produrre le etichette e i marchi stessi che poi venivano venduti a gruppi di senegalesi o cinesi. Nelle varie regioni poi i prodotti venivano assemblati e immessi nel mercato.
L'indagine di polizia giudiziaria ha consentito di ricostruire il duplice "asse della contraffazione" Brescia-Genova e Milano-Genova, volto alla produzione di minuteria metallica e etichette, riportanti marchi contraffatti di note case di moda nell'hinterland milanese e bresciano ed il successivo trasporto nel territorio genovese, ove avveniva l'assemblaggio finale o lo stoccaggio presso vari laboratori e depositi, al fine di soddisfare un'ampia platea di soggetti africani - prevalentemente di nazionalitàsenegalese - gravitanti principalmente nella
provincia di Genova.
Nel corso dell'attività sono stati sequestrati, in 8 interventi di riscontro preliminare, oltre 2 milioni di prodotti contraffatti, 1.527 cliché, 1 personal computer portatile, 1 plotter industriale, 1 postazione di lavoro, 1 macchina per sottovuoto, 1 compressore, 1 forno industriale, 2 presse, 1 saldatore, macchine da cucire, punzonatrici e denaro contante. "Il mercato del falso - ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi - danneggia tutto il settore economico e anche i lavoratori. Ci eravamo prefissati l'obiettivo di riportare la legalità nel centro storico e con questa operazione ci siamo riusciti. Ovviamente è ancora tanto il lavoro da fare".
IL COMMENTO
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