
Repetto rivendica di non far parte di 'commistioni', di essersi opposto alla gestione dell'allora padre-padrone della banca Berneschi e di aver contribuito alla caduta di quel cda, consentendo l'emersione dei fatti, con l'ispezione Bankitalia che ha portato all'inchiesta e all'arresto di Berneschi.
Anche Alessandro Scajola ha inviato la sua replica: "Credo di aver sempre agito in maniera onesta, pulita e compente e la commistione con la politica mi sembra assolutamente falsa".
"Non c'è nulla di falso in ciò che ha detto Di Maio e non mi sento accusato né offeso - aggiunge -. Nulla di sbagliato, tranne il nome di Repetto che è Alessandro e non Alberto. Per il resto devo dire, che il suo resta un elenco parziale, perché quando si parla di un cda i nomi bisogna citarli tutti, e non solo una parte".
"Nel citare solo quattro consiglieri del cda sui quindici - aggiunge Scajola - forse ha inteso puntare l'attenzione su quelli che avevano legami con la politica, ma allora ne ha dimenticati altri".
IL COMMENTO
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