
Quest'ultima presenta tre novità. Innanzitutto il fatto che, in caso di impasse sulla scelta congiunta dei manager chiave, il primo azionista (in questo caso Genova, che ha quasi il 19% di Iren) possa procedere in autonomia su un top manager a sua scelta. In secondo luogo si prevede che la quota sindacata pubblica scenda dal 40% al 35%. Infine i componenti del cda saliranno da 13 a 15.
Torino, che di recente ha perso il primato di primo socio condiviso con Genova, era perplessa su alcuni punti della riforma e per questo il voto è slittato rispetto al cronoprogramma originario. Ora invece è arrivato il via libera definitivo anche dal capoluogo piemontese.
IL COMMENTO
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