Parole che non hanno messo una pietra tombale sulla trattativa di cessione della Sampdoria, anzi. Vialli, da abile comunicatore, si è chiamato fuori ma non troppo. E poche ore dopo, al tavolo del ristorante milanese di viale Piave, dove la squadra dello scudetto si è ritrovata quasi al gran completo (nella foto), ha lasciato intendere agli ex compagni di voler glissare l’argomento ma solo per godersi la serata tra gli amici ritrovati. Tanti, tutti per lui che continua con il piglio del gladiatore la sua battaglia contro il cancro.
Ma intanto, secondo quanto abbiamo anticipato ieri, domani a Londra ci sarà il vertice decisivo tra i rappresentanti del Fondo York Management Capital e i dirigenti della Sampdoria. All'incontro, fissato a cena in un noto ristorante italiano della capitale britannica, sono attesi sia il presidente Ferrero che Vialli stesso, oltre ai vicepresidenti della Samp, Romei e Fiorentino. I "coperti" prenotati sono quindici. Si tratta di un summit da dentro o fuori. Se Ferrero deciderà di non vendere (la differenza tra domanda e offerta sarebbe ancora ampia, 180 milioni contro 70, sebbene nelle ultime ore Ferrero sia sceso attorno ai 140), Vialli accetterà la proposta della Figc di diventare capo delegazione dell’Italia guidata in panchina da Roberto Mancini. “Ho chiesto alcuni giorni per riflettere”, ha ribadito Gianluca a Milano. Una riflessione indotta dal corso degli eventi di questi giorni, che lo hanno visto in prima fila come uomo di fiducia del Fondo anglossasone creato e guidato da Jamie Dinan.
La Sampdoria, per Vialli, viene prima della Nazionale. Ma ancora per poco. Tutto dipenderà dal colore della fumata londinese.
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità