Porto petroli di Multedo, una sessantina di serbatoi nel porto di Sampierdarena, i depositi Iplom a Fegino, percorsa anche da centinaia di metri di tubi carichi di idrocarburi, altri depositi a San Quirico. Genova continua a convivere con realtà definite dai cittadini “bombe a orologeria”. Iniziamo un viaggio attraverso le varie realtà. Partendo dalla più attuale, quella dei depositi costieri chimici di Carmagnani e Superba a Multedo.
"Da qui i depositi costieri se ne devono andare, li abbiamo a pochi metri dalle case” tuonano i residenti di Genova Multedo che dopo 40 anni tornano pesantemente a sperare che sia la volta buona.
Tre le ipotesi al vaglio, per il trasferimento: le aree Ilva di Cornigliano, l’ex carbonile Enel a Sampierdarena e il porto di Prà. Già si sono detti contrari, a Primocanale, il terminalista Spinelli (confinante con le aree di Sampierdarena che sogna sue, disponibile a bonificarle di tasca propria), e il numero uno di Psa a Prà.
Su Prá contrarie le voci dei comitati, a partire dalla Fondazione Primavera, che dicono: "Emmu sa detu", in genovese sarebbe così, “con porto e quant’altro”. No fermo del presidente del Municipio Ponente Claudio Chiarotti che ricorda come ci sia un patto scritto tanti anni fa in cui si stabiliva che nessun riempimento, e quindi nessun settimo modulo per posizionarvi Carmagnani e Superba, sarebbe portato nascere.
“Peraltro cancellerebbero parte della fascia di rispetto e andrebbero a finire davanti al porticciolo di Prà, e ad altre attività di svago e sport di mare”. Chiarotti peraltro, il cui Municipo ricade anche a Multedo, ricorda che il piano urbanistico comunale parla di trasferimento e di riqualificazione del quartiere di Multedo stessa, quindi se ne devono andare.
A Cornigliano pure, i cittadini ricordano che c’è stata la pesante servitù delle acciaierie Ilva a caldo e ora deve anche essere costruito, lavori in iniziati, un grande depuratore con trattamento di fanghi, per gestire 300 utenti di bacino. “Anche qui no grazie, anche perché dovrebbe finalmente partire il sognato progetto di riqualificazione di via Cornigliano atteso da anni”.
Infine c’è Sampierdarena, dove i residenti ricordano che “siamo diventati, dopo il crollo di ponte Morandi, una vera e propria autostrada con lungomare Canepa, poi ci sono già depositi di portuali di fronte alle case, quindi neanche a parlarne”. Insomma, nessuno i depositi costieri chimici li vuole, sotto casa o un po’ più in là.
La scelta non è ancora stata attuata da Porto e Comune ma c’è da giurarsi, ovunque sarà battaglia. Dura
cronaca
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