Servirà una seconda udienza, fissata per il 12 aprile, per il processo a carico dei sei imputati per l'alluvione di Genova del 4 novembre del 2011 che causò la morte di sei persone in via Fereggiano.
Il procuratore generale della Corte di Cassazione, Tomaso Epidendio, ha chiesto il rinvio in appello per tutti gli imputati. A comunicare la decisione è stato il presidente della quarta sezione penale della Cassazione, Giacomo Fumu, prima di una pausa del processo, al termine della requisitoria del procuratore generale.
Durante la lunga requisitoria fatta dal procuratore generale Epidendio è arrivata dallo stesso la richiesta di un ritorno in Appello della sentenza per tutti gli imputati al fine di "rideterminare il trattamento sanzionatorio". Il procuratore generale della Cassazione ha comunque sottolineato che rimane confermata la responsabilità nel disastro e negli omicidi colposi nei confronti dell'ex sindaco, Marta Vincenzi, per la quale la 'colpevolezza' ad avviso del Pg "si cristallizza". Per Epidendio, però, sussiste solo un atto falso e non due.
- LE CONDANNE DI SECONDO GRADO
L'ex sindaco di Genova in secondo grado era stata condonnata a cinque anni di reclusione per omicidio e disastro colposo e falso per il verbale dell’esondazione falsificato. Nello stesso processo di Appello dal Tribunale di Genova era arrivata una condanna anche per l'ex assessore alla Protezione Civile del Comune Francesco Scidone a 2 anni e 10 mesi, a 2 anni e nove mesi il dirigente Gianfranco Delponte, a 4 anni e 4 mesi Pierpaolo Cha e 2 anni e 10 mesi a Sandro Gambelli anche loro ex dirigenti, e infine 8 mesi all'ex coordinatore dei volontari della protezione civile Roberto Gabutti.
Per Scidone e Delponte, i giudici di secondo grado aveva sbagliato il calcolo della pena (inferiore a quella che realmente volevano dare). Un errore materiale che dovrà essere corretto con ogni probabilità nell'eventuale appello bis, nel caso in cui gli Ermellini dovessero accogliere la richiesta del pg. I falsi, contestati dalla procura e dai giudici di primo e secondo grado, riguardano l'orario dell'esondazione del rio Fereggiano e la presenza sul posto del volontario della protezione civile.+
- LE PAROLE DEL PROCURATORE GENERALE
"A Genova è stata messa a repentaglio l'incolumità di scolaresche e di tutte le persone circolanti" in prossimità del corso del rio Fereggiano. Ha detto il Sostituto procuratore generale della Cassazione Tomaso Epidendio nel corso della sua requisitoria davanti alla Quarta sezione penale della suprema Corte. Ad avviso del Pg "le scuole dovevano essere chiuse o doveva essere dato l'ordine di non uscire dagli edifici scolastici, e doveva essere diramato il divieto di circolare o posteggiare vicino al Fereggiano". Secondo Epidendio l'amministrazione comunale avrebbe dovuto meglio "parametrare" la "scelta politica di chiudere anche il quadrante del Fereggiano all'effettivo rischio dell'alluvione". In pratica, "il costo 'politico' in termini di paralisi della città, già chiusa a levante e ponente non senza polemiche da parte dei commercianti, doveva tenere presente tutti i rischi della situazione specie in un contesto in continuo mutamento come è quello delle nostre città dato che ormai i temporali autorigeneranti che un tempo si verificavano solo ai Caraibi ora si manifestano anche in Liguria e in Sicilia per i mutamenti climatici", ha aggiunto il Pg Epidendio in un passaggio del suo intervento.
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Alluvione 2011, slitta al 12 aprile la sentenza definitiva per i sei imputati
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