
La qualità dell'occupazione non segue l'aumento numerico: aumenta l'incidenza del part-time al 21,5% (per le donne sale al 36,9%) e tra gli occupati dipendenti aumenta del 15% in un anno l'incidenza dei contratti a termine sul totale e che interessano il 15,3% dell'occupazione ligure. "Il processo di precarizzazione e degrado progressivo delle condizioni concrete di lavoro nella nostra regione non pare conoscere ostacoli - si legge nella nota -. Il positivo andamento del 2018 si interrompe nel quarto trimestre che, rispetto allo stesso periodo del 2017, registra una situazione invariata a 605 mila occupati con una divaricazione netta tra condizioni occupazionali: +13mila occupati dipendenti e -14 mila occupati indipendenti. Anche a livello di genere le dinamiche sono nettamente opposte: +10 mila occupati maschi e -10 mila occupate femmine. Solo il comparto delle altre attività dei servizi cresce del 5,6%, ma per il resto è una lunga sfilza di segni meno: -5,2% commercio e turismo, -2,7% l'industria manifatturiera, -17,6% le costruzioni per finire con -20% l'agricoltura. Nel 4^ trimestre si sono presentati, tutti insieme, gli elementi di criticità per la nostra economia che si sono riflettuti pesantemente nel mercato del lavoro ligure. Anche sui tassi relativi a occupazione e disoccupazione emergono alcune novità. "Il tasso di occupazione regionale sale dal 62,4 al 63%, mentre quello di disoccupazione cresce dal 9,5 al 9,9% . A livello provinciale resta Imperia la provincia col tasso di disoccupazione maggiore (13,5%) seguita da Spezia con il 10%, Genova con il 9,6% e Savona con il 7,8%".
IL COMMENTO
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