La notizia dell’ingresso di Vialli nella società londinese a reponsabilità limitata Sunrise Sports era circolata da poco e Mantovani, esperto di finanza e anche di passaggi societari, aveva immediatamente compreso l’importanza dell’operazione, rilanciandone la portata.
Peraltro oggi persino la Gazzetta dello Sport, sinora piuttosto tiepida nei confronti della consistenza di questa trattativa e orientata semmai ad amplificare i meriti della gestione Ferrero, si è accorta che in pentola bolle davvero qualcosa di grosso e ha dedicato alla Sampdoria l’apertura del giornale, parlando addirittura di ribaltone, con Vialli presidente e di Ferrero costretto a vedere per risolvere le sue pendenze economiche.
La giornata e la serata, in effetti, si annunciano piuttosto calde, con una raffica di incontri tra i rappresentanti del Fondo York Management Capital guidato in Europa da Federico Oliva e gli emissari blucerchiati, nella figura del due vicepresidenti Antonio Romei e Paolo Fiorentino. Si riparte dall’ultima offerta dei potenziali compratori, saliti a 110 milioni di euro. Ferrero rimane fermo nelle sue posizioni, continua a parlare di trattative fantomatiche ed inesistenti, ma da Corte Lambruschini filtra l’immagine di un presidente in difficoltà e piuttosto isolato a difesa del suo fortino assediato dal gruppo Vialli. Romei fa da mediatore e non è escluso che possa anche restare come traghettatore.
Di certo tutto si risolverà, in un senso o nell’altro, entro la fine del mese di marzo. La due diligence, ovvero l’analisi dei conti della Sampdoria, è stata ultimata e l’operazione è ai dettagli tecnici. Se Ferrero accetta l’offerta, a maggio verrà dato l’annuncio del cambio di proprietà e dal 1 giugno Vialli comincerà ad operare. Se l’attuale presidente, invece, decide di non mollare, la Samp continuerà a navigare a vista.
IL COMMENTO
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