cronaca

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"Stanotte fino alle tre è stato un macello: auto e tir che andava o avanti e indietro, la polizia qui al passo che regolava il traffico” racconta a Live on the road un signore che abita sul passo del Bracco, salendo da Deiva Marina fino alla località Cà Marcone.

Già, siamo a 550 metri sul livello del mare, qui si arriva, e si parte, attraverso una serie di tornanti che si arrampicano attraverso la campagna alle spalle del mare, vista mozzafiato, ma nulla a che fare con una “strada Aurelia parallela all’autostrada” come invece la Salt, gestore in Liguria del tratto tra Sestri Levante e Sarzana, definisce il passo del Bracco.

La definisce, malandrina, alternativa alla A12, sul proprio sito internet, per spiegare agli utenti quale strada prendere tra il 25 marzo e il 4 aprile tra le 21 e le 5 del mattino, quando per lavori di realizzazione di un by-pass in galleria, l’autostrada resta chiusa tra Deiva Marina e Levanto in entrambe le direzioni. “Macché parallela al Bracco” sorridono due anziani che incontriamo in un ristorante in località Mattarana, profondo entroterra, laddove l’autostrada nemmeno immagini dove si trovi, immerso come sei nei boschi, in una strada piena di tornanti e non illuminata. “Mi hanno detto che c’è stato caos stanotte - conferma il barista - io ero in festa. Ma movimento ce n’è stato parecchio”.

In molti temono quello che succederà nel fine settimana quando i milanesi se ne torneranno carichi di sole verso la Pianura. E le 21 è facile che arrivino, tra un aperitivo e gli ultimi scampoli di giornata in spiaggia. Ed ecco che dall’autostrada si troveranno nelle curve, quelle vere, dopo aver incontrato e prima di incontrare ancora, cantieri infiniti sulla A12, per cui Salt si fa pagare profumatamente.

“Eppure la normativa europea che impone lavori di messa in sicurezza delle autostrade risale a tredici anni fa - ricordava a Primocanale il sindaco di Brugnato. Ma scade il 30 aprile e si sono ridotti all’ultimo”. Evidentemente nessuno controlla e sanziona, sentono intoccabili.