Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Genova Marco Bucci la lettera aperta in risposta al Consigliere Comunale Gianni Crivello, che ha posto sulle pagine di Repubblica due quesiti rivolti al primo cittadino:
1) Perché non ti dichiari antifascista?
2) Ritieni di riproporre anche nel 2019 la commemorazione a Staglieno, con fascia tricolore, dei caduti della Repubblica di Salò?
Questa la risposta di Marco Bucci
Caro Crivello,
Rispondo alle tue domande per fare chiarezza e sedare polemiche strumentali quanto inutili che non fanno bene alla nostra città.
Io sono antifascista, come sono anticomunista ed “anti” tutte le ideologie e i regimi dittatoriali che annullano la libertà, uno dei nostri beni primari: la libertà che finisce soltanto dove comincia quella degli altri.
La mia famiglia ha sofferto tre morti durante la guerra: mio nonno e due dei miei zii sono morti sul fronte. E sentire queste polemiche strumentali fa male anche soltanto dal punto di vista personale: oserei dire che merito rispetto, come tutti quelli che hanno subito queste amare vicissitudini.
Preferisco però urlare (ci sono abituato… ) a gran voce che sono “con” invece di “anti”: sono con Genova, con chi vuole migliorare la città, con chi lavora per renderla più grande e più bella, con chi scommette sul futuro, con gli investitori che portano lavoro, con chi lavora ogni giorno con sudore e fatica, con i giovani che hanno voglia di cambiare, con chi ha bisogno di aiuto e con chi si tira su le maniche per sé e per gli altri. Questo secondo me è il compito del Sindaco, non certamente quello di partecipare a polemiche strumentali: è per questo motivo che non sono appassionato da queste vicende.
Per quanto riguarda la seconda domanda che mi poni, nel ricordarti che non è stata l’amministrazione comunale promotrice di quell’evento, mi sono e ci siamo resi conto che la fascia alla Commemorazione ai Caduti sia stato un elemento divisivo, e quindi non sarà più ripetuto durante la mia amministrazione.
Ciò non toglie che chiunque ha la libertà di partecipare alle Commemorazioni, che come tali meritano rispetto, a prescindere dalle nostre convinzioni personali. Aggiungo io un ulteriore punto: invito te, caro Crivello, e tutti quelli che hanno a cuore la celebrazione del 25 Aprile ad impegnarsi perché sia una vera festa per Genova. Una festa che unisca anziché dividere, una festa che dimostri ancora una volta come la città abbia saputo unirsi di fronte alle difficoltà e sappia fondersi valorizzando le differenze, anziché alimentare polemiche strumentali.
Anche i fischi saranno apprezzati se contribuiranno a migliorare la nostra città e non soltanto a dimostrare al mondo quanto siamo rimasti ancorati ad una realtà che, grazie all’impegno di tre generazioni, non esiste più.
A presto in Consiglio. Il Sindaco
cronaca
Caro Crivello, io antifascista e anticomunista. E il 25 aprile unisca anzichè dividere
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