E dire che la parabola di Pandev al Genoa non è stata facilissima. Dato per finito già quando era approdato in rossoblù, utilizzato poco e male dai vari allenatori, sembra avere finalmente trovato con Prandelli la definitiva riconsacrazione, anche se pure Ballardini era stato capace di sfruttarne ancora le qualità.
Non va dimenticato, infatti, che il macedone del Nord, adesso si dice così, nonché cittadino italiano vanta una carriera importantissima: da spalla ideale di Cavani e Lavezzi nel Napoli, a uomo del triplete interista accanto a Milito ed Eto’ o con Mourinho in panchina. Tanta esperienza, ma soprattutto tanta qualità e la capacità di giocare con disinvoltura in diverse zone del campo. Lo scatto non sarà più quello di un tempo, ma l’intelligenza calcistica rimane. Al San Paolo è stato uno spettacolo vederlo mettere in difficoltà avversari del calibro di Koulibaly.
Ecco perché Prandelli probabilmente punterà su di lui, che ha scavalcato Sanabria nelle gerarchie dell’attacco, anche nella sfida con la Sampdoria: Pandev contro Quagliarella, il fascino del talento che non tramonta.
IL COMMENTO
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