
“Negli anni sono stati fatti degli abusi e ora è il momento di sanarli. Gli stabilimenti balneari avevano tutto il tempo per mettersi in regola, sapevano da settembre dall’anno scorso che c’erano da fare alcuni adempimenti. Qualcuno li ha fatti in tempo, altri no. Ma noi dobbiamo fare rispettare le regole” spiegano a Live on the road Gianfranco Parente e Marco Serra, due dei tre commissari che da due anni reggono il Comune, preceduti da altri. Al centro dell’affaire - spiegano - ci sono abusi, piccole edificazioni in cemento. Mancati condoni. Qualcuno ha già abbattuto qualcosa di propria volontà.
Questa situazione si inserisce nel già difficile quadro di Lavagna su cui grava un buco di bilancio di 11 milioni, un piano di risanamento dei commissari fallito perché bocciato dalla Corte dei Conti di Genova prima e di Roma poi (su ricorso degli stessi commissari).
Risultato: dissesto finanziario dichiarato e tasse al massimo per altri cinque anni (mentre se fosse stato approvato un piano di risanamento si sarebbe potuto sperare in un abbassamento). Oltre a molta incertezza: “Noi vogliamo pensare positivo e vedere questo fallimento come una occasione per ripartire senza portarci appresso il fardello del fallimento” commenta Daria Perrino, dell’associazione Albergatori. “Dal nuovo sindaco ci aspettiamo un’idea, un progetto nuovo per la città che passi attraverso una programmazione turistica. Hanno 120 mila euro dal 2018 di tassa di soggiorno da utilizzare, lo faccia bene” dice Gianluca Perrone, albergatore.
IL COMMENTO
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