
Secondo Ona e il Comitato di Certosa "la popolazione, nonostante la presenza di date ufficiose riguardo l'esplosione del ponte, non sarebbe stata messa a conoscenza adeguatamente di questa intenzione e di alcuni temi connessi come l'evacuazione e lo stoccaggio e il trasporto dei detriti delle due pile fatte saltare in aria con la dinamite".
"Al di là di tutte le rilevazioni e le valutazioni - scrive nella nota il presidente di Ona Ezio Bonanni -, temiamo ci sia un grave rischio per la salute dei cittadini e insistiamo perché venga applicato il principio di precauzione e venga rimosso alla radice ogni forma di rischio, con riferimento alle popolazioni investite del crollo del ponte". Il tema dell'amianto presente nel manufatto, rende impossibile pensare a una "soglia rischio 0" per la popolazione dei due quartieri più vicini al Morandi, Certosa e Sampierdarena. Gli enormi piloni del ponte, inoltre, andrebbero a cadere sul terreno del Parco Ferroviario contenente amianto e altre sostanze cancerogene, così come dimostrano le analisi effettuate sul pietrisco dalla stessa struttura commissariale.
- I VIGILI DEL FUOCO:
Anche iI sindacato Usb che rappresenta i vigili del fuoco attraverso una nota spiega che hanno deciso "di estendere l'esposto a tutto il territorio nazionale tramite i Coordinatori Regionali dei Comandi intervenuti nel crollo Ponte Morandi, al fine di sensibilizzare le Istituzioni affinchè si parli definitivamente delle possibili ricadute sanitarie che i Pompieri saranno costretti ad affrontare nel futuro prossimo".
IL COMMENTO
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