
Le novità sono state presentate dall'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti e da quella comunale al Commercio Paola Bordilli. Da un lato si estende anche al quartiere di San Teodoro il regolamento messo a punto un anno fa e che prevede il diniego all'apertura di negozi come sexy shop, minimarket, money transfer e fast food con cibo precotto già esistente nel centro storico, dall'altro lato si individua una nuova zona di pregio storico e architettonico nel quartiere di Sampierdarena per cui saranno ugualmente previste alcune limitazioni alle aperture, anche in questo caso attività considerate "etniche" dal cibo al commercio, favorendo l'insediamento di esercizi di qualità. Regione Liguria e Comune di Genova inoltre hanno integrato la precedente intesa con un'indicazione che impone ai proprietari dei negozi di manutenere gli immobili commerciali seppure temporaneamente sfitti.
"Con queste modifiche - dice l'assessore Benveduti - andiamo a rispondere alle esigenze di un quartiere che un tempo, in alcune via, ricordava l'eleganza del centro di Genova e che negli ultimi decenni ha sofferto un progressivo degrado. Non abbiamo intenzione di ostacolare la libera impresa, che resta il motore della nostra economia, ma essa deve essere ben regolamentata". "Oggi più che mai ogni rigenerazione urbana passa anche attraverso il commercio - afferma Paola Bordilli, assessore comunale - l'intesa dell'anno scorso è stata vissuta da altre amministrazioni come una best practice, tanto da essere applicata e declinata in altre città".
IL COMMENTO
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