
Dietro i profili si nascondeva il malvivente che li aveva creati il quale, dopo aver stretto virtualmente amicizia tramite il social network ed effettuato qualche conversazione on line, intentava una strategia ricattatoria che si concludeva con la richiesta di una somma di denaro. I malviventi ricontattavano le vittime fingendo di essere appartenenti alle forze dell'ordine, inducendoli a credere di aver avuto contatti virtuali con minorenni, quindi li minacciavano di denunciarli se non avessero pagato.
Le vittime venivano scelte dal gruppo dopo aver esaminato le informazioni reperibili in rete. Una delle due vittime che abita nel Tigullio avendo la disponibilità di consistenti somme di denaro è rimasta soggiogata agli aguzzini per circa tre anni, corrispondendo circa trecento mila euro. L'altra vittima è un commerciante della provincia di Pavia.
IL COMMENTO
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