Ventimiglia, adescava uomini e poi si fingeva minorenne per ricattarli: arrestata insieme al compagno

 

 

I fatti risalgono al febbraio 2016, quando la ragazza ha 'agganciato' il titolare del bar. Dopo poco tempo, i due cominciano a scambiarsi fotografie intime fino a quando lei gli rivela di essere minorenne e gli chiede seimila euro per non divulgare foto e file. Lui paga, ma le richieste continuano. Ai primi 6 mila euro se ne sono aggiunti altri quattro perché la presunta 'minorenne' si sarebbe accorta di un tentativo di intrusione sul suo pc da parte di un fantomatico hacker (il compagno) che sarebbe stato contattato dal malcapitato con la promessa di ripulire la rete dalle foto e dai dati compromettenti.

 

 Nell'autunno 2016 altre richieste, questa volta da parte del presunto hacker che vuole diecimila euro. Intimorito dalla possibilità che questi potesse divulgare foto e file, l'uomo arriva a versargli in diverse rate un totale di circa 25 mila euro e per farlo ha dovuto cedere la propria attività. Nell'ottobre 2017, a fronte di una richiesta pervenuta questa volta da un sedicente appartenente alla Polizia Postale che sosteneva di essere in possesso del materiale pedopornografico, l'uomo si è rivolto ai carabinieri di Montebelluna (Treviso)