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 Dopo la dichiarazione dello "stato di emergenza climatica e ambientale riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico a livello globale" da parte di Regione Liguria lo scorso 9 luglio, anche il Comune di Genova ha dichiarato "Emergenza Climatica ed Ambientale". Un'altra vittoria per il movimento Fridays For Future e per tutti i ragazzi che sono scesi in piazza durante i due Global Strike, i due scioperi che hanno visto quasi due milioni di giovani sfilare nelle principali piazze di tutta Europa, seguendo l'esempio dell'attivista Greta Thunberg. 

I punti votati sono la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico, l'azzeramento delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030, l'applicazione del principio di “giustizia climatica”, l'attuazione della direttiva Europea per l'eliminazione della plastica monouso prima del 2021, il divieto all’uso dei carburanti altamente inquinanti dai porti del comune di Genova e l'invito a tutte le istituzioni a varare analoghi provvedimenti.

Un primo passo importante che testimonia la volontà delle istituzioni a cambiare rotta e a sensibilizzare sempre di più l'opinione pubblica sulla necessità di rispettare l'ambiente. Intanto dalla Liguria arrivano dei buoni esempi da cui prendere spunto. Primo su tutti il Porto Antico, che oltre ad aver installato un seabin dove raccogliere plastica e rifiuti, sta organizzando eventi e manifestazioni "plastic free". Anche Bordighera, Riomaggiore e Vernazza hanno ridotto l'uso di plastica usa e getta sul proprio territorio. Del resto, la Liguria è la seconda regione italiana ad aver dichiarato l'emergenza climatica, dopo la Toscana.