Ma non è questo il momento di fare “processi” al passato o “processi” alle intenzioni di questa mossa. Ferrero, come avevamo specificato ieri, non ha ceduto oggi la Sampdoria a Vialli ma si è impegnato a farlo entro il mese di settembre, che a questo punto risulterà davvero decisivo: dentro o fuori, adesso o mai più. Nel comunicato, peraltro, Ferrero specifica che l’operazione potrà concludersi “una volta che siano preventivamente smarcati i punti ancora non definiti, nonché negoziati e convenuti i testi contrattuali definitivi”. Ovvero: il vil denaro, quella parte di soldi che manca a soddisfare completamente il venditore. Ma cosa comporta tutto questo nei dettagli?
Allora, intanto sottolineiamo che Ferrero ha emesso questo comunicato, assolutamente unilaterale e non congiunto con i potenziali acquirenti, dopo che il gruppo Vialli un paio di settimane fa, come Primocanale aveva raccontato nei dettagli, era pronto a farne uscire uno in cui avrebbe annunciato il definitivo ritiro dalla trattativa di fronte all’ennesimo rifiuto da parte del presidente di considerare qualsiasi offerta economica. Una sorta di ultimatum, che ha fatto cumulo con le recenti dichiarazioni dell’allenatore Eusebio Di Francesco: “Vorrei che fosse fatta chiarezza sulla situazione societaria”, ha detto il tecnico dopo la Coppa Italia, in vista dell’esordio in campionato e in presenza di un mercato in stallo.
Veniamo ai dettagli ancora da appianare per giungere al closing. L’offerta complessiva del gruppo Vialli è di circa 120 milioni, così ripartiti: 65 liquidi messi sul piatto, a titolo personale, da Dinan e Knaster, fondatori rispettivamente del Fondo York e del Fondo Pamplona; 30 subordinati al verificarsi di alcune condizioni non impossibili (la permanenza in serie A); 25 di debiti, accollati dalla nuova proprietà. Una parte dei bonus per Ferrero sono stati generosamente garantiti dall’ex presidente Edoardo Garrone, intervenuto a giugno in prima persona per sbloccare la trattativa in stallo. La sua partecipazione a Gradinata Sud, durante la quale aveva duramente attaccato Ferrero, aveva rappresentato un punto di svolta cruciale nei rapporti tra i due: Garrone di fatto aveva messo Ferrero alla Sampdoria nel 2014 e poi lo aveva sempre protetto, sia nelle dichiarazioni che attraverso le fidejussioni. Venuto a mancare in tutti i sensi l’appoggio dell’ex presidente, il Viperetta e la sua famiglia (la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, che a settembre devono trovare 30 milioni per salvare i cinema ) – già in difficoltà finanziarie di loro con Eleven srl – si sono ritrovati da soli, complice anche la rottura dello storico legame con l’avvocato Antonio Romei.
Ciò che ora resta da definire, come spiega bene il collega Carlo Festa de Il Sole 24 ore, intervenuto tempo fa a Gradinata Sud, sono le percentuali sulla rivendita di alcuni giocatori, tra i quali Muriel e Fernandes: ballano ancora una decina di milioni. Al lavoro ci sono l’avvocato Scarduelli (studio Cms, parte acquirente) e il commercialista Vidal (parte venditrice). La due diligence sui conti della Sampdoria era già stata approfondita da Ernst&Young e dalla piattaforma Tifosy di Vialli e Zanetton (quest’ultimo indicato come potenziale nuovo amministratore delegato della Sampdoria, con Gianluca presidente operativo sulla parte tecnica).
Tutto fatto, dunque? Assolutamente no. Ferrero con questo atto ha preso tempo: una lettera di intenti, dopo otto mesi di trattative serrate, non è moltissimo ed è cosa ben diversa da un vero e proprio preliminare di vendita. Però ci sono due paletti importanti: 1) Ferrero ha riconosciuto pubblicamente la credibilità dell’operazione e degli interlocutori; 2) il presidente ha definito i tempi per la conclusione, in un senso o nell'altro: il mese di settembre. Non va dimenticato, tuttavia, che proprio il 20 di settembre, salvo spostamenti, Ferrero saprà se sarà rinviato a giudizio per presunta distrazione fondi dalla Sampdoria oppure se il procedimento chiesto dalla Procura di Roma verrà archiviato. Il Viperetta potrebbe anche avere messo in conto di tenersi la Sampdoria, se si scamperà il processo. Un’eventualità da non scartare – visti i repentini voltafaccia di Ferrero – ma che di certo rappresenterebbe un salto nel buio per la Samp, per la sua storia, per il suo presente, per il suo futuro e per il dissolversi dello straordinario e appassionato impegno di un combattente come Gianluca Vialli. Che non vuole diventare presidente della Sampdoria per illudere i tifosi – dovrà semmai essere bravo a far appassionare Dinan e Knaster, inducendoli ad investire - ma per regalare a se stesso e alla gente di fede blucerchiata il sogno di poter credere ancora alla Favola.
IL COMMENTO
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