Durante la scorsa legislatura Autostrade/Aspi in stretta collaborazione con il Ministro del Mit Delrio del Pd hanno richiesto all’Europa l’autorizzazione alla proroga della concessione per costruire la Gronda di Genova.
Delrio andò’ dalla Verstaggen (commissario alla concorrenza europea) e ebbe il coraggio di chiedere a favore di Autostrade ben 15 anni di proroga quale corrispettivo per la costruzione della Gronda! La richiesta faceva leva sul fatto che in mancanza di una lunga proroga della concessione per fare la Gronda si sarebbero dovuti applicare forti aumenti tariffari sull’intera nazione, danneggiando gli utenti.
La Commissione nego’ categoricamente la richiesta di 15 anni che di fatto tende a eludere le norme sulla concorrenza e sulle gare per le concessioni pubbliche, e si rese disponibile a concedere una proroga, come già’ avvenuto in Francia, al massimo di 4 anni ma a fronte di alcune precise rinunce da parte di Aspi (Autostrade per l’Italia)
Delrio fece sapere a noi commissari, che un accordo era stato raggiunto con l’Europa e si attendeva solo la lettera ufficiale che doveva poi essere recepita dal Governo per procedere alla revisione della concessione ad Autostrade per l’Italia inserendo quindi sia la proroga che le specifiche richieste dall’Europa. L’autorizzazione europea alla proroga arrivo’ nel maggio del 2018 quindi ad elezioni avvenute, e prevedeva sinteticamente questi punti fondamentali:
- proroga di 4 anni
- Aumento massimo tariffario dell’1.5%
- Diminuzione dei lavori In House dall’attuale 40% al 20% ( sono i lavori che il concessionario gestisce direttamente con sue società’ senza dover quindi appaltare a soggetti terzi)
Avvenne però’ un fatto secondo me molto grave che non può’ non essere approfondito e chiarito dalla politica e dal Mit, per trasparenza verso tutti i soggetti in campo, verso i cittadini nonché nel rispetto degli utenti del sistema autostradale del Paese. Subito dopo le elezioni di aprile 2018 e casualmente poco prima che arrivasse la lettera dall’Europa che autorizzava la proroga come sopra meglio descritto, quando era ormai chiaro quali fossero i nuovi pesi dei vari partiti e sembrava molto difficile il comporsi di un Governo, gli uffici del Mit rilasciarono autorizzazione ad Autostrade di costruire la Gronda di Genova coprendo i costi attraverso aumenti di pedaggio che vengono applicati alla fine di ogni anno in base ai costi sostenuti.
In pratica se Aspi ha speso per progetti, espropri etc nel 2018 100 milioni di euro dal 1 gennaio 2019 scatta un aumento su tutta la rete autostradale italiana che consente negli anni a venire sino alla fine della concessione di recuperare quei 100 milioni oltre agli interessi. E così’ anno per anno sino alla conclusione dell’opera.
Questo avviene perché’ in modo assolutamente improvvido, gli uffici del Mit, in un momento di assenza di indirizzo politico, se non quello dell’ultimo Ministro che era come detto Delrio del Pd, si sono presi la responsabilità’ di autorizzare oltre 5 miliardi di investimento ad Autostrade a condizioni iperfavorevoli per Aspi sia perché’ tutti i costi vengono scaricati sulle spalle dei poveri automobilisti che pagano già’ più’ che nel resto del mondo, sia perché’ di quei 5 miliardi ben 2 miliardi di lavori vengono gestiti direttamente da Autostrade o societa’ collegate senza alcuna gara. Questo perché’ il 40% dei lavori, come sopra già’ spiegato è In House quindi se lo gestisce direttamente il concessionario!
Mi lascia molto perplesso che poche settimane dopo che il Mit rilascio’ questa autorizzazione ad Aspi sia arrivata la lettera dall’Europa che consentiva all’Italia di revisionare la concessione di Autostrade ma a condizioni che ad Aspi non andavano assolutamente bene! Anzi, Aspi non intendeva assolutamente ne rinunciare al 40% di lavoro In House ne di dover limitare al massimo all’1.5% l’aumento tariffario cosa invece gradita dagli utenti di Autostrade.
Dopo alcune settimane venne varato il Governo Lega/5 Stelle, poi il 14 agosto arrivo’ la tragedia del Ponte Morandi. Da quel momento giustamente il Governo e specialmente i 5 stelle volevano togliere la concessione ad Aspi o rivederla totalmente. Se non fosse accaduta la tragedia del Morandi avrei suggerito ai 5 Stelle di recepire la lettera dall’Europa e di modificare la concessione ad Aspi applicando precisamente quanto indicato. Ma dopo il crollo del Ponte Morandi come potrebbe il Governo che vuole rivedere integralmente il sistema concessorio concedere invece una proroga di 4 anni ad Aspi?
E si deve capire bene cosa accadde quando il Mit diede l’autorizzazione molto favorevole ad Aspi, in un periodo di totale assenza politica e di Governo. Mi auguro anche che al Mit si sia instaurato un forte sistema di controllo che possa davvero verificare se i costi che Aspi sostiene di aver avuto già’ nel secondo semestre 2018 ed ora nel 2019 per iniziare i lavori propedeutici alla cantierizzazione, siano condivisi e certi, visto che poi li paghiamo tutti noi che utilizziamo il sistema autostradale. L’idea di far guadagnare altri soldi a coloro che avevano in concessione il Ponte Morandi che ha causato 43 vittime, ne poteva causare oltre 1000 ed ha creato immensi problemi a tutto il nostro terirtorio mi fa star male!
Non dimentico e non dimenticherò’ mai il 14 agosto. È’ compito della magistratura stabilire le responsabilita’ di quanto accaduto ed ho piena fiducia nell’operato del Dott. Cozzi e dei suoi colleghi di cui ho grande stima.
Ma personalmente non posso pensare che Aspi sia estranea a quanto accaduto così’ come il Mit che doveva controllare era stato depotenziato proprio nelle strutture preposte ai controlli da scelte politiche miopi che hanno permesso ad Aspi di togliersi in pratica ogni genere di controllo.
Su tutta la vicenda della Gronda ho quindi voluto scrivere questi appunti di quello che mi risulta avendolo vissuto nel mio ruolo di Senatore, membro della Commissione Trasporti e Lavori Pubblici, affinché tutti possano avere una visione un po’ più’ approfondita.
Mi auguro che ora i parlamentari liguri, i partiti, il Mit vogliano fare chiarezza su quanto da me esposto e saremo ben lieti se ci verranno inviati commenti, spiegazioni dettagliate di dare ampio spazio sul sistema crossmediale di Primocanale.
* Maurizio Rossi, Membro della Commissione trasporti e lavori pubblici del Senato nella XVII legislatura
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