Dopo l'infuocata giornata alla Camera, il premier Conte si è presentato al Senato per ottenere la fiducia definitiva al suo esecutivo bis. Quella in Aula a Montecitorio è stata una vera e propria bagarre con il professore che ha presentato il prgrogramma del nuovo governo giallorosso tragato M5s-Pd. Tra i banchi le urla dei deputati di Fratelli d'Italia e della Lega che invocavano nuove elezioni. In serata per Conte è arrivato il via libera 343 sì.
Al Senato è andata in onda la tappa decisiva per il riconoscimento parlamentare del nuovo esecutivo. Più risicati i numeri rispetto alla Camera che dovranno garantire a Conte la certezza per portare avanti i punti di governo stipulati tra primo e secondo partito uscito dalle elezioni del 4 marzo dello scorso anno. Tra le misure promesse nel prgramma M5s-Pd ci sono il taglio dei parlamentari, una nuova legge elettorale, la revisione dei decreti Sicurezza, la Legge di Bilancio senza il temuto aumento dell'Iva, tagli al cuneo fiscale e un nuovo Patto di Stabilità, oltre alla decisione di rivedere il decreto Sicurezza di Salvini.
Sono stati in tutto 8 gli assenti 'non giustificati' al momento del voto di fiducia al Senato. Scorrendo i tabulati, infatti, risultano assenti al momento della votazione il senatore M5s Alfonso Ciampolillo. Assente anche l'ex M5s ora al Misto Saverio De Bonis. Si tratta quindi di due voti che sono mancati alla maggioranza giallorossa, che sulla carta contava ad incassare almeno 171 voti e invece ne ha ottenuti 169.
Assenti anche 5 senatori di Forza Italia (Berutti, Conzatti, Giammanco, Modena e Stabile). Infine risulta assente anche il senatore a vita Renzo Piano. Sono invece 5 gli assenti 'giustificati' in quanto in congedo: la senatrice M5s Bogo Deledda, il leghista Umberto Bossi, il senatore a vita Giorgio Napolitano, la dem Rojc e il senatore a vita Carlo Rubbia.
Ormai formata la squadra ministeriale è subito partita la corsa ai ruoli di sottosegratario con la Liguria che sembra non trovare spazio nella divisione degli incarichi (LEGGI QUI).
LA DISCUSSIONE IN AULA A PALAZZO MADAMA - Il clima, sin dall'inizio, si è surriscaldato con diversi cori intonati dai banchi della Lega nei confronti prima del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, poi per sottolineare il dissenso nei confronti degli interventi dei senatori Pd. Applausi e strette di mano hanno accolto il leader del Carroccio, Matteo Salvini, mentre faceva il suo ingresso nell'emiciclo. L'ex vicepremier si e' poi seduto accanto a Roberto Calederoli e, capo chino, ha preso appunti durante gli interventi dei senatori.
"Torno a casa con una poltrona di meno, ma con tanta dignità in più", ha poi commentato Matteo Salvini. "Lascio voi a giudicare se questa operazione è di verità, e di coscienza: milioni di italiani non la pensano così. Chi prende un voto in più governa. Se voi andate avanti su questo tema raccoglieremo le firme" sulla legge elettorale, ha avvertito soffermandosi sulle trattative in corso nella maggioranza sulla nuova legge elettorale. "Subito si riuniscono per parlare di un tema che interessa alla gente: la legge elettorale", ironizza. "Con questa legge vogliono garantire l'inciucio a vita", attacca.
"Auspico che Conte guiderà la politica del governo con mano più ferma" rispetto al passato. "Vedo anche che sta nascendo un governo politico sulla base di un accordo politico". Ora "la maggioranza e il governo hanno nelle loro mani il loro destino e possono poter far maturare qualcosa di nuovo nella politica italiana". Così il tesoriere del Pd e senatore dei dem Luigi Zanda.
Non uscirà invece dall'Aula di Palazzo Madama, ma interverrà con parole molte dure indirizzate al presidente del Consiglio. questo è quello che filtra dalla buvette su come si comporterà il senatore del M5s Paragone in aperta diatriba con la decisione di formare un governo con il Pd guidato da Conte.
"E' un programma di sinistra senza numeri. Non ci sono le cifre che fanno la differenza tra un buon programma e un cattivo programma. Mancano le risorse, per esempio manca 1 miliardo per il comparto Sicurezza che Forza Italia ha sempre chiesto, così come mancano interventi a favore dei precari della scuola e dell'agricoltura che purtroppo è all'ultimo punto del programma". Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Roberto Berardi nel corso del dibattito sulla fiducia al governo Conte.
"Su immigrazione, infrastrutture, politica economica e aiuti alle famiglie e politica estera - gli ha fatto eco il collega Marco Perosino - vi chiediamo di ritornare alla realtà, basta virtuale non ci portate nell'apocalisse. Per questo prego San Francesco, Santa Caterina e Padre Pio di proteggere l'Italia alla quale servono ordine e sicurezza".
"Io credo vi sia un campo di prova 'minimo' a cui il governo è chiamato: per esempio l'astenersi dallo smontare la legge sui vaccini, ma anche la necessaria tutela del lavoro e della sicurezza dei nostri ricercatori". A dirlo è stata la senatrice a vita Elena Cattaneo.
Il GIUDIZIO DI MOODY'S SUL GOVERNO CONTE BIS - La formazione del nuovo governo "fornira' un periodo di stabilita' politica all'Italia, che e' positiva per contrastare uno scenario di bassa crescita dell'economia domestica e le prospettive incerte dell'economia globale". Il giudizio e' contenuto nella "Credit opinion" sull'Italia di Moody's secondo cui, inoltre, il Conte bis "dovrebbe anche consentire la tempestiva presentazione della legge di Bilancio per il 2020"
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Governo, Conte al Senato per la fiducia: tensioni e battibecchi in Aula
Il premier a Montecitorio per il via libera definitivo al suo esecutivo bis
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