La diaspora azzurra prosegue piu' forte che mai, soprattutto a partire da Genova e dalla Liguria. Rinvigorita anche dal fatto che Cambiamo!, la nuova formazione politica lanciata da Giovanni Toti, è entrata nei radar dei sondaggi nazionali sul gradimento degli elettori. Ieri, il neopartito del governatore ligure, che in mattinata non aveva fatto mancare il proprio apporto alla manifestazione antigovernativa in piazza Montecitorio, è stato accreditato da Swg per La7 di un 2,3%.
Un esordio considerato molto soddisfacente dalle parti di Toti, visto pure che la vorticosa caduta di Forza Italia sembra non avere fine, con un altro punto percentuale perso e preferenze che faticano a superare il 5%. In questo contesto, è ormai a un passo la formazione dei gruppi autonomi di Cambiamo! in consiglio comunale e in quello regionale. Un duro colpo da digerire per Forza Italia che a Genova potrebbe perdere ben tre consiglieri delegati: Lilli Lauro, Stefano Anzalone e persino Mario Baroni. E pensare che lo stesso coordinatore regionale, Sandro Biasotti, aveva puntato sul mantenimento delle deleghe ai consiglieri delegati la propria difesa nei confronti di chi lo attaccava per essere stato troppo morbido verso il rimpasto di giunta voluto dal sindaco Bucci, che ha di fatto estromesso Forza Italia dai giochi.
D'altronde, e' stato lo stesso partito di Silvio Berlusconi a imporre l'aut aut: "Con noi o contro di noi". A Tursi, cosi', gli azzurri resterebbero ridotti ai minimi termini: il capogruppo Mario Mascia e il decano Guido Grillo. Poi, ci sarebbero gli assessori Francesca Fassio e Simonetta Cenci, che il partito sembra essersi intestate ma che in realta' vengono considerate piu' che altro "tecniche". Meno problemi in consiglio regionale, dove il gruppo totiano di fatto esiste gia' con la lista civica guidata da Lilli Lauro. Nei prossimi giorni cambiera' nome e verra' rimpolpata dall'ormai ex capogruppo di Forza Italia, Angelo Vaccarezza. Tra le fila degli azzurri restera' solo il consigliere segretario Claudio Muzio.
In Regione il vero banco di prova sarà quello elettorale in primavera. La riconferma di Toti fino a poche settimane fa era data per scontata. In una delle ex roccaforti rosse del Paese, il centrodestra unito sembrava essere diventato imbattibile. Finche' non sono emerse le vistose crepe che si stavano formando al suo interno. L'unita' non e' piu' cosi' ovvia. Biasotti, che non ha abbandonato il partito ma che e' da sempre molto vicino a Toti, sta provando a tenere insieme i due lembi, ma i risultati al momento tardano ad arrivare.
Forza Italia vorrebbe che fosse qualcun altro a intestarsi la ricandidatura del governatore, prima di valutare un eventuale sostegno, magari "esterno". E, stando a indiscrezioni che circolano in ambienti azzurri, starebbe preparando una carta a sorpresa: la candidatura autonoma di Giancarlo Vinacci, molto vicino al presidente Silvio Berlusconi e fresco di siluramento dal sindaco Marco Bucci che lo ha rimosso da assessore allo Sviluppo economico. Probabilita' di vittoria pari a zero, molto alte invece quelle di rompere le uova nel paniere per la riconferma di Toti. Mossa tattica per chiedere qualcosa di "grosso" in cambio? Possibile.
Ma, intanto, si staglia all'orizzonte il rischio che si ripeta, a parti invertite, quanto successo cinque anni fa al centrosinistra, con la candidatura autonoma di Luca Pastorino contro Raffaella Paita, che spalanco' le porte proprio alla vittoria di Toti. Per mettersi al riparo dal fuoco amico e preparare le eventuali contromisure per una, al momento improbabile, alleanza locale Pd-M5s, il fondatore di Cambiamo! comincera' a radunare le proprie truppe venerdi' prossimo. La campagna elettorale e' gia' iniziata.
"Non è una scelta contro Forza Italia, ma in continuità con un progetto che mi ha visto partecipe sin dalla sua fase embrionale". Manuela Gagliardi, motiva così la sua decisione di lasciare il Gruppo di Fi alla Camera per aderire a Cambiamo di Giovanni Toti.
"Vorrei ricordare che 45 giorni fa fu elaborato un documento in base al quale chi aveva aderito all'associazione Cambiamo era automaticamente decaduto da Forza Italia. Quindi non sono riuscito neanche ad andarmene, ci hanno messo alla porta". Amarezza ma anche fiducia nel futuro nelle parole di Alessandro Sorte, deputato che ha lasciato il Gruppo di Fi per aderire al movimento di Giovanni Toti.
DA MOVIMENTO A PARTITO ENTRO SETTEMBRE - "Cambiamo si trasformerà in partito nel giro di pochissimi giorni, il tempo tecnico dell'iscrizione nel registro dei partiti e l'approvazione di uno statuto con le norme transitorie". Lo ha annunciato il governatore della Liguria e leader del movimento, Giovanni Toti. "La nostra ambizione è di essere pronti entro la fine di settembre quando si aggiungeranno anche altri parlamentari e altri gruppi consiliari. La nostra road map prevede che, oltre al Lazio, si formino gruppi consiliari in Lombardia, sicuramente in Liguria dove c'è già Giovanni Toti e dunque esiste già, in Veneto certamente, in Calabria e in tutte le regioni dove persone che sanno che cosa vuol dire il territorio e cosa vuol dire governarlo, avranno voglia di condividere il nostro progetto".
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In Comune a Genova e in Regione pronti a nascere i gruppi di Cambiamo
Ecco i nomi di chi segue il governatore
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