motori

Musi lunghi di Leclerc nel dopo gara sulla strategia di Maranello
3 minuti e 51 secondi di lettura
 Nella notte di Singapore succede quello che non ti aspetti. Su una pista in cui non partiva con i favori del pronostico la Ferrari infila il terzo successo consecutivo, impresa che non le riusciva da 11 anni, e come se non bastasse piazza la prima doppietta stagionale. A trionfare però non è l'uomo del momento, Charles Leclerc, il ragazzo prodigio vincitore a Spa e a Monza e con un futuro da sicuro protagonista tutto da scrivere. Sotto i riflettori di Marina Bay torna infatti a brillare la stella di Sebastian Vettel, il 'vecchio' leone reduce da un lungo periodo di appannamento che torna a ruggire a oltre un anno dall'ultima volta, in Belgio, nel 2018.

Il gioco di pit stop premia il tedesco, che riassapora il dolce gusto di una vittoria, per giunta inaspettata, lì dove in carriera si era già imposto per ben quattro volte. Il monegasco incassa con stile, anche se dopo la pole position sognava un epilogo ben diverso la domenica. Nella gara delle sorprese stupisce anche l'assenza di una Mercedes sul podio a tinte rosse completato da Max Verstappen, che con una strategia simile a quella di Vettel si ritrova davanti a Lewis Hamilton, solo quarto, e a Valtteri Bottas, quinto. Il titolo mondiale del britannico non è in discussione - 296 punti contro i 231 del finlandese e i 200 degli 'enfants terribles' Verstappen-Leclerc sono un'enormità - ma la sensazione è che questa Ferrari, capace di imporsi non solo su circuiti di motore come Monza e Spa ma anche in un tracciato completamente diverso come Singapore, abbia le carte in regola per rilanciare la sfida alle Frecce d'Argento, ovviamente nel 2020.In una gara tiratissima, povera di sorpassi ma ricca di emozioni, la svolta che non arriva in partenza (in cui Leclerc mantiene la leadership davanti a Hamilton e al compagno di box) si verifica a cavallo tra il 19° e il 21° giro: Verstappen si ferma, la Ferrari per cautelarsi richiama anche Vettel mettendo in preallarme Hamilton.

Le Mercedes però restano in pista, il giro successivo tocca a Leclerc effettuare il pit stop ma sorprendentemente all'uscita dalla pit lane il monegasco, fin lì in vetta, si ritrova dietro il compagno di squadra. E non nasconde la propria rabbia mista a un senso di incredulità in una serie di team radio piccati al muletto. Ritrovatosi in testa, il tedesco non si fa sfuggire l'occasione che aspettava da un pezzo. Nonostante la pressione del compagno sugli scarichi e nonostante le tre safety car in pista prima della bandiera a scacchi (con relative ripartenze delicate) il quattro volte campione del mondo mantiene il sangue freddo e torna sul gradino più alto del podio. "L'inizio di stagione è stato difficile per noi ma nelle ultime settimane abbiamo ripreso vita - ha raccontato Vettel - Ho cercato di mettere tutto oggi, in pista e in macchina. E' stata un po' complicata la ripartenza con le gomme fredde ma chi sta davanti ha sempre un piccolo vantaggio. Per me la strategia ha funzionato, sono contento".

Non può dire lo stesso il principe di Monaco, che abbozza un sorriso tiratissimo sul podio e deve accontentarsi di un secondo posto che non può soddisfarlo. "E' sempre difficile perdere una vittoria in questo modo, però alla fine è una doppietta per il team, sono molto contento anche perché è la prima di questa stagione - ha ammesso Leclerc diplomaticamente - Sono un po' deluso per me però a volte le cose vanno così. Reagirò ancora più forte. Non so se era possibile fermare prima me, credo di no altrimenti il team l'avrebbe fatto. Ora a freddo capisco un po' di più ma voglio spiegazioni per questa decisione, è stato molto difficile da capire in macchina".

A chiarirgli le idee illustrando la strategia della Ferrari ci pensa Mattia Binotto. "Sapevamo che Verstappen era pronto a fermarsi, dovevamo proteggere la posizione di Seb e inoltre era l'unica opportunità per superare Hamilton - ha evidenziato il team principal di Maranello - Vettel è stato bravissimo nel giro di uscita, queste sono le gare. A inizio anno non abbiamo raccolto quel che dovevamo, ora stiamo raccogliendo forse oltre le aspettative, ma nel bilancio sono ancora convinto che siamo in debito per il nostro valore". Ora che la SF90 ha iniziato a regalare soddisfazioni, il Cavallino Rampante non vuole più fermarsi. E tra una settimana in Russia ci sarà un'altra opportunità per fare bene. Con il predestinato Leclerc e con un Vettel ritrovato in più.