
I due erano in discoteca quando a un certo punto iniziarono a inneggiare allo Stato Islamico. Intorno la gente si spaventò e loro ripresero con il telefonino la scena. Le immagini vennero poi diffuse ai contatti su WhatsApp. Per la procura e anche per il tribunale di Genova quel comportamento è apologia del terrorismo, considerato soprattutto il momento storico in cui venne girato e diffuso e cioè alcuni giorni dopo i sanguinosi attentati al Bataclan e allo stadio di Parigi con 130 morti oltre ai sette terroristi uccisi.
Il tribunale ha anche disposto il pagamento delle provvisionali alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministero dell'Interno che si erano costituiti parte civile.
IL COMMENTO
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