
Signorini ricorda che "la Commissione europea aveva indicato come tallone d'Achille per i porti di Genova e Savona l'accessibilità via terra, e in parte via mare. Da allora abbiamo fatto e aggiudicato un bando per le infrastrutture immateriali, per l'accessibilità via mare è in progettazione la nuova diga. La sfida è via terra e l'obiettivo e' portare almeno al 20% la quota di merci spostate su ferro".
Il porto della Spezia, che sul fronte dell'utilizzo della ferrovia è molto più avanti, punta a salire ancora. "Su un milione e mezzo di "pezzi" che è il traffico annuale dello scalo, il 33% lo facciamo su treno e il nostro obiettivo e' arrivare al 50%, ma non di questo milione e mezzo ma dei 2 milioni e mezzo a cui contiamo di arrivare a regime, una volta realizzati i riempimenti previsti nel Piano regolatore" spiega Carla Roncallo, presidente dell'Adsp del Mar ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara).
Il traffico quindi passerà in gran parte attraverso i corridoi Scan-Med, Scandinavia Mediterraneo, Reno-Alpi e Mediterraneo che da Marsiglia scendera' verso Genova e La Spezia.
IL COMMENTO
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