cultura

L'appello nel corso di Liguria Ancheu
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Venerdì sera sul palco del Teatro della Gioventù, l'anticipazione in prima assoluta del suo libro autobiografico intitolato "Una vita da cantante" scritto da Franco Faloppi.

Ieri sera, la presentazione ufficiale in via del Campo 29 rosso, a Genova, con la regia di Laura Monferdin. Protagonista, sempre lui, Michele Maisano: uno dei manifesti della musica genovese. 

"Non avevo intuito che mia moglie Cristina e Franco mi avessero teso una trappola. Lui era venuto qualche volta a casa, mi faceva raccontare cose della mia carriera. E solo molto tempo mi hanno fatto vedere il testo. Tutto sommato, non era male" ha detto in diretta a Liguria Ancheu il cantante, attualmente, residente a Carcare con trascorsi tra Sestri Ponente e la campagna di Ronco Scrivia. 

Tuttavia, il lungo fine settimana che Michele Maisano sta vivendo a Genova è caratterizzato anche da una forte richiesta emersa proprio nella diretta di Liguria Ancheu, il programma di Primocanale sulle tradizioni e i dialetti in onda al venerdì sera, con ingresso gratuito, presso il Teatro della Gioventù di via Cesarea. 

La richiesta emersa nel corso di una puntata partecipata come sempre dal professor Franco Bampi, ma anche dal soprintendente del Carlo Felice, Claudio Orazi, dal maestro Eliano Calamaro è stata quella che Michele Maisano abbia un posto di diritto nella casa dei cantautori già divenuta realtà grazie all'impegno di Regione Liguria. 

Con la solita ironia, il grande artista ha rispolverato la sua tesi legata a Genova e alla sindrome di Staglieno: "Sia chiaro, nessun riferimento al sottoscritto. Alcune volte, però, in questa città, non abbiamo apprezzato sufficientemente le grandi risorse. Per esempio, Fabrizio, ha avuto quasi più successo dopo la morte e questo è davvero un peccato".