Ci sono voluti vent’anni, una tonnellata di delibere e persino la Digos nei consigli comunali ma, alla fine, il terminal di Vado Ligure ce l’ha fatta. La nuova piattaforma, finanziata dai colossi dello shipping mondiale Maersk e Cosco, è finalmente operativa: il count down che Paolo Cornetto, l’amministratore delegato di Vado Gateway, aveva fatto installare in ogni ufficio è arrivato allo zero. “Stamattina sentivo un trillo strano - confida lui - ci ho messo un po’ a capire che era il display che mi segnalava che oggi era il grande giorno”.
E grande questa giornata la è stata davvero: fuori, in balia di una gelida tramontana appena intiepidita da un sole bellissimo, maestranze, dirigenti e istituzioni si sono goduti ogni momento: lo spettacolo messo in scena da ballerini che danzavano al ritmo dei tamburi, la bandiera italiana levata sul cielo di Vado da un container appeso a una delle gru nuove di zecca; e poi la cerimonia, il taglio del nastro e i discorsi ufficiali, pieni di gioia e commozione.
C’è la sindaca di Vado, una donna combattiva e appassionata che ha battuto tanti pugni sul tavolo per il bene della sua comunità (“mi ha dato un sacco di sportellate”, ha detto sorridendo Paolo Emilio Signorini), c’è Paolo Cornetto, che ha gli occhi velati quando nomina il suo mentore, Rino Canavese. E poi tutti gli altri, da Giovanni Toti che parla della “Liguria dei si” a Signorini, fino al super capo di Apm, Morten Englestoft, che ricorda la centralità dei porti liguri, dell’importanza di trovarsi nel posto giusto per fare business e pazienza (oggi si può dire, ma solo oggi) se per fare le cose in Italia si devono aspettare decenni.
E poi ci sono i ragazzi, le donne e gli uomini di questo nuovo terminal: hanno trovato un buon lavoro anche grazie ai corsi di formazione che l’assessorato di Ilaria Cavo ha organizzato per loro, e adesso festeggiano senza pensare che si, questo vento è proprio gelido. Dentro un video li riprende, intervistati in divisa da lavoro o da Spiderman, e giù risate e applausi a scena aperta.
“Ma ho una brutta notizia per voi”, dice Cornetto con tono solenne: “Oggi si festeggia, da domani si lavora”. Un servizio a settimana da febbraio, dopo poco saranno due: e via così fino ai 700-800mila container all’anno stimati a regime.
“Ci arriveremo presto”, dicono in coro i manager di Apm: per farcela ora tocca a coloro che stanno fuori dal terminal, i Gavio che devono costruire il nuovo casello, Rfi che deve potenziare la stazione di Vado, l’autorità di Sistema Portuale che deve completare la viabilità. La posizione è perfetta, gli stranieri vengono e investono: dobbiamo approfittarne per benessere di tutti.
porti e logistica
Vado ce l’ha fatta, adesso dobbiamo farcela anche noi
La nuova piattaforma, finanziata dai colossi dello shipping mondiale Maersk e Cosco, è finalmente operativa
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