
L'asilo, di proprietà comunale, è stato affidato alla cooperativa sociale Mignanego attraverso un bando pubblico nel 2015 con una concessione decennale. L'attività di laboratorio, anche se realizzata dalle maestre dopo aver chiesto l'autorizzazione dei genitori, è all'attenzione del Comune. All'interrogazione ha risposto l'assessore alla Cultura Barbara Grosso, in vece del vicesindaco Stefano Balleari: "Il nido essendo assegnato con bando pubblico è sottoposto regolarmente a un monitoraggio da parte del Comune, l'ultimo è stato compiuto nella primavera del 2019, ed è stato appurato che al tempo il progetto pedagogico era declinato in maniera corretta". L'assessore ha però sottolineato che il Comune ha deciso di "convocare i responsabili della cooperativa per affrontare e comprendere la dinamica dei fatti accaduti". Il gruppo consiliare della Lega ha richiesto una commissione sull'argomento.
“E' difficile pensare in che cosa consisterebbe un laboratorio politico con bambini di tre anni”. Lo afferma Paola Campi, legale rappresentante della cooperativa sociale Mignanego e responsabile dei servizi dopo le interrogazioni presentate in Comune. “Questo tipo di laboratorio era stato chiesto da un gruppo di genitori, noi collaboriamo da sempre con i genitori. Allora abbiamo informato tutti, attraverso la nostra chat su whatsapp, che era stata richiesta questa attività e abbiamo scritto che se qualcuno fosse stato contrario poteva anche dircelo privatamente. In questo caso, per non discriminare, a quei piccoli avremmo fatto disegnare un totano o una balena”, spiega Campi all'Ansa. “Nessuna lamentela è arrivata e solo al termine dell'attività una mamma ha fatto polemica, dicendo che era stata svolta un'attività politica”.
IL COMMENTO
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