E' stato arrestato dai carabinieri del Ros l'anarchico ritenuto responsabile di aver piazzato un ordigno esplosivo di fronte all'ufficio postale di Genova l'8 giugno del 2016. L'uomo è stato incastrato grazie ai rilievi sul suo dna. I militari hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Torino, su richiesta del gruppo Antiterrorismo della locale procura. Il provvedimento scaturisce da una più ampia attività investigativa del Ros sui gruppi anarchici radicali.
L'8 giugno 2016, di fronte all'ufficio postale di Genova in via Gaetano Colombo, le telecamere in strada avevano ripreso due soggetti con il volto travisato che piazzavano l'ordigno esplosivo vicino al Postamat. Determinanti, per l'individuazione e l'arresto, sono stati i rilievi effettuati sulle tracce lasciate da un guanto usato da uno dei due anarchici.
L'anarchico arrestato è il 49enne Giuseppe Bruna ed è ritenuto responsabile di aver posizionato l'ordigno esplosivo nei pressi dell'Ufficio Postale di via Gaetano Colombo 12 a Genova. L'accusa è fabbricazione e porto di ordigno esplosivo. L'ordigno era stato collocato nella notte dell'8 giugno 2016 da due individui vestiti di scuro, ed era composto da una tanica di plastica da 5 litri riempita di liquido infiammabile, timer artigianale, e una sveglia analogica con una sola lancetta.
L'ordigno non esplose solo a causa di un malfunzionamento. Il tentato attentato è inquadrabile nell'ambito della campagna contro i Cie (Centri di Identificazione ed Espulsione) condotta dai gruppi anarchici violenti in tutta Italia che tra il 2015 al 2016 portò a 16 attentati incendiari ed esplosivi ai danni di ditte che collaboravano con i Cie. Vennero compiuti anche numerosi attentati ai danni delle Poste Italiane, accusate di collaborare alla macchina delle espulsioni con la sua compagnia aerea "Mistral Air", utilizzata per il rimpatrio degli immigrati clandestini.
Proprio i ripetuti attacchi ai danni delle strutture delle Poste Italiane avevano costretto l'azienda a interrompere la collaborazione con lo Stato, un risultato enfatizzato nella rivendicazione dell'attentato incendiario di matrice anarchica ai danni dei veicoli Eni Enjoy, compiuto a Roma l'8 maggio 2019. Bruna a maggio è stato arrestato, su ordinanza di custodia cautelare del Gip di Milano, per un triplice attentato esplosivo ai danni di due magistrati torinesi impegnati nella lotta agli anarchici (Roberto Sparagna e Antonio Rinaudo) nonché ai danni dell'allora Direttore del Dap, Santi Consolo.
Indagando su Bruna dopo quell'arresto, si è scoperto che all'epoca dell'attentato alle Poste di Genova, abitava proprio nella zona del capoluogo ligure, inoltre il modus operandi era analogo a quello tenuto in occasione dell'acquisto e del confezionamento dei plichi destinati ai magistrati, tra cui un significativo silenzio telefonico. Le indagini proseguono per l'identificazione del complice. Bruna frequentava a Torino l'Asilo Occupato di via Alessandria, punto di riferimento per l'intera galassia anarco-insurrezionalista sgomberato a febbraio.
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Genova, piazzò un ordigno davanti alle poste: anarchico arrestato
E' stato incastrato grazie ai rilievi sul suo dna
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