Quasi sei ore di Consiglio dei ministri partoriscono solo un disco verde 'salvo intese' per il Milleproroghe. La riunione prenatalizia dell'esecutivo diventa emblematica dei problemi tra gli alleati, attesi a gennaio a una verifica ormai non più rinviabile. Come la manovra e il decreto fiscale, anche il Milleproroghe, ultima tessera del pacchetto Bilancio, è diventato terreno di battaglia in maggioranza. Lo scontro è più duro dei precedenti tanto che in Cdm il decreto ha ottenuto il via libera 'salvo intese', formula che evidenzia come l'accordo ancora non ci sia.
La norma più discussa riguarda le concessioni autostradali e mette nero su bianco le parole "revoca, decadenza e risoluzione". Il M5s da tempo preme perché venga revocata la concessione alla società del Gruppo Atlantia che, proprio per questo clima, avrebbe di fatto frenato il suo coinvolgimento nel dossier Alitalia. E se il Pd sembrava d'accordo a questa norma, in Cdm è arrivato il secco stop di Italia Viva, che ha messo a verbale il suo no.
Raffaella Paita lo spiega senza mezzi termini. Per la capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti alla Camera "sul tema concessioni è giusto ridiscutere il sistema, ma con serietà. Nella fase transitoria si affida la gestione ad Anas. C'è da chiedersi però se Anas ha adeguate strutture e risorse anche per esercitare la funzione di controllo sulle opere e la manutenzione. Viene poi inserita la possibilità di modificare tutti i contratti con i concessionari in corso. Mi sembra molto pericoloso", ha detto Paita.
Dichiarazioni su cui l'opposizione va a nozze. "Il governo in Cdm si spacca sulle concessioni autostradali", ha dichiarato il deputato della Lega e responsabile nazionale Trasporti, Edoardo Rixi. "Si prospettano profili di incostituzionalità sull'art.33 del Milleproroghe con conseguenze enormi su manutenzione delle autostrade e investimenti su nuove infrastrutture. Per non parlare delle migliaia di posti di lavoro a rischio e al collasso di Anas che oggi, com'è strutturata, non sarebbe in grado di sostenere il peso concessorio di migliaia di chilometri di autostrade". Per Rixi "questo governo dimostra una volta di più di essere totalmente incapace di affrontare le questioni alla radice". In sintesi, la Lega chiede elezioni subito.
Per tutta la giornata sono fischiate le orecchie ad Autostrade che, pur non citata, qua e là si profila in controluce. Non solo per le concessioni, ma anche per l'articolo che congela l'aumento delle tariffe autostradali, prevedendo uno slittamento per la loro ridefinizione da inizio anno a (massimo) fine giugno. Di quello si parla da giorni, senza particolari scossoni. Mentre il terremoto lo ha provocato la novità sulle concessioni, entrata in zona Cesarini. L'Associazione dei concessionari autostradali (Aiscat) ha espresso "sconcerto e incredulità", parlando di "incostituzionalità" e di "gravissima lesione dello Stato di diritto" e del rischio di "distruggere un intero settore produttivo".
Il punto più discusso prevede che il concessionario a cui sia stata tolta la concessione per inadempienza debba risarcire i "danni derivati dal suo inadempimento" e che tale cifra venga scalata dal rimborso che gli spetta. Tradotto in un'ipotetica applicazione al caso Genova, potrebbe voler dire che Autostrade può essere chiamata a pagare il risarcimento dei danni provocati dal crollo del Ponte Morandi, venendo rimborsata della revoca della concessione con il 'solo' pagamento delle opere che ha realizzato (al netto di quanto ha già ammortizzato con l'incasso dei pedaggi). Un altro passaggio 'critico' prevede poi che le nuove norme del Milleproroghe siano "inserite di diritto nei contratti e nelle concessioni autostradali, anche in quelli già in corso".
Con lo stop all'aumento dei pedaggi autostradali nel decreto Milleproproghe esulta il senatore M5s Danilo Toninelli. Immancabile il video dell'ex ministro postato su Facebook e girato nei pressi di un casello autostradale dopo l'ok del Cdm al decreto Milleproroghe. "Dal primo gennaio la maggior parte delle autostrade avrà le tariffe dei pedaggi bloccate, da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ero riuscito a stopparle per il 95% delle autostrade. Se anche il nuovo Governo non aumenta i costi è merito del M5s, che prima con la Lega e ora con il Pd, lavora nell'esclusivo interesse dei cittadini e non per i concessionari delle autostrade".
Ora l'attenzione si sposta su Montecitorio, dove arriva la Manovra. Il testo ha ottenuto il via libera in commissione Bilancio alla Camera. Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, che hanno già annunciato ricorso alla Consulta, hanno abbandonato i lavori protestando contro la mancata discussione degli emendamenti. Il testo, approvato con la fiducia al Senato, arriva blindato all'altro ramo del Parlamento.
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Caos Milleproroghe, il governo rischia di implodere sulle concessioni autostradali
Via libera 'salvo intese', ma Renzi è contro le modalità di revoca
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